Tu sei qui: CronacaInfernia Sinner ed il fenomeno DragQueen
Inserito da (admin), mercoledì 13 novembre 2013 00:00:00
Visto il diffondersi del fenomeno DragQueen in Italia ed anche in Campania, abbiamo colto l’occasione per intervistare Infernia Sinner, nota DragQueen cavese. Con lei abbiamo parlato di crescita artistica e dei suoi esordi, fino al suo diventare una delle DragQueen campane più note al pubblico, regionale e non.
Innanzitutto raccontiamo come ti sei avvicinato/a a quest’arte e qual è stato il tuo percorso artistico finora.
Mi sono avvicinato/a a questo mestiere durante il periodo in cui vivevo in Spagna, era il 2008, e lì venni davvero affascinato/a da quegli artisti en travesti. Ma in realtà il mio personaggio nasce in occasione del 5° compleanno del bar LGBT salernitano TekaBega, sotto l’ala protettrice della Drag Olandese Miss Sophy Nummer. Ma ciò che mi ha realmente permesso di farmi conoscere da un pubblico più ampio, come quello partenopeo, è stata la partecipazione ad un concorso per DragQueen emergenti, dove mi classificai 2°. La “fama”, poi, è arrivata quando la mia immagine è stata collegata al concorso Mister Gay Campania - selezioni ufficiali di Mister Gay Italia, di cui sono stato/a art director e presentatrice con Paolo Tuci per ben 4 edizioni. Poi l’anno scorso la svolta: fui chiamato a partecipare ad un contest nazionale in qualità di giudice della sezione campana e nella finale nazionale, “Drag Factor The Italian Race”. È stata una delle esperienze più belle dal punto di vista lavorativo e devo ringraziare per questo chi mi ha scelto: LaZia Tiffany (Miss DragQueen Campania 2010) e Jasmine Queen (Miss DragQueen Campania 2011). È stato bello immedesimarsi nel ruolo di tutor e consigliere, ma allo stesso tempo difficile, perché, nonostante fai questo lavoro da anni, non smetti mai di imparare, anzi c’è sempre tanto da apprendere e migliorare, quindi mi trovavo un po’ in difficoltà all’inizio a dover dire io alla mia squadra cosa fare e come fare. Poi, grazie a questo concorso, ho potuto confrontarmi con DragQueen di tutto lo Stivale e - credetemi - non c’è cosa più bella del confronto con Drag di alto livello.
Nell’ultimo periodo le visualizzazioni sulla tua FanPage si sono moltiplicate. Sappiamo, inoltre, che avrai una stagione 2014 ricca di impegni lavorativi. Ce ne puoi parlare?
Beh, il 2014 sarà l’anno della svolta, come sono solito definirlo. Sicuramente continuerò a lavorare nel mondo delle disco (il primo amore non si scorda mai), ma ci saranno diversi impegni lavorativi che mi vedono impegnato in vesti di presentatore en travesti. In ordine cronologico, condurrò insieme a Saphyria Loren (Principessa d’inverno 2012 e Vincitrice Drag Factor Campania 2013) un concorso per DragQueen campane, concorso con valenza nazionale, ispirato al noto programma televisivo di Carlo Conti. Sempre con Saphyria ed Ines Rodriguez, condurrò le selezioni del Sud Italia di The Bes Show Ever. Ma il progetto più ambizioso, quello di cui sono più contento e più orgoglioso, è la conduzione di un talent musicale tutto cavese: “Tra Palco e Realtà”. Continuerà, poi, il mio impegno con Drag Factor The Italian Race, poiché sono stato riconfermato come giudice-tutor della squadra androgina campana. Sarò, inoltre, testimonial di una linea di accessori e, per finire, Infernia sarà a teatro nelle vesti di attrice in una commedia.
Raccontaci qualcosa di questo talent musicale.
“Tra Palco e Realtà” è un gioco strutturato in forma di programma televisivo del genere talent show musicale, che ha come obiettivo quello di scoprire e lanciare voci nuove. Tale talent è organizzato dalla scuola di musical High Broadway Musical School e dalla Onlus “Il Proscenio”. Sarà una vera e propria scuola, dove ogni ragazzo sarà seguito da un vocal coach.
Hai accennato anche ad una commedia. Di cosa si tratta?
Anche questa è una grande sfida per me, poiché siamo abituati a vedere le DragQueen in locali e discoteche, ma credo che la DragQueen, poiché è un’artista a 360 gradi, ha diritto di stare in ogni campo che le compete. Il teatro è una mia vecchia passione che abbandonai tempo fa, ma che, come ogni primo amore, non si scorda mai. La commedia che mi vede in vesti di attrice è una sorta di rivisitazione del noto telefilm americano “Will & Grace”.
Della tua pagina fan colpisce una tua citazione in cui affermi di non essere una DragQueen, ma una maschera. Cioè?
In realtà, non è che non amo definirmi una DragQueen. È solo che nel mio immaginario la DragQueen è quella figura goliardica fatta di eccessi e di esuberi. Da un paio di anni io cerco di portare avanti un’altra figura, ben diversa da quella classica della Drag, ovvero la figura dell’Androgino. Una figura che richiami il noto mito platonico, un personaggio dai connotati maliziosi che imita lo stile drag ibizenco.
Quale consiglio daresti a chi intraprende per la prima volta questo lavoro?
Sicuramente di prendere tale lavoro seriamente, di impegnarsi molto, di essere sempre umile e, soprattutto, di accettare tutte le critiche. Sono quelle che aiutano, non bisogna soffermarsi ai complimenti. E poi, di investire tanto in quello che si fa, perché col tempo si verrà ripagati davvero del lavoro fatto.
Luigi Avagliano
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