Tu sei qui: CronacaIncidente a Fratte, dolore ed accuse
Inserito da (admin), mercoledì 26 ottobre 2005 00:00:00
Il cuore di Michele Del Vecchio, l'unico ferito grave dell'incidente di lunedì all'uscita dello svincolo di Fratte, ha smesso di battere nella nottata di ieri. Il medico cavese muore così, a 41 anni, mentre torna a casa dopo una giornata di lavoro. Secondo i sanitari del reparto di Chirurgia d'urgenza, che lo hanno tenuto sotto controllo fino all'ultimo minuto, Del Vecchio ha riportato gravi lesioni agli organi interni. È morto, dunque, per un'emorragia. Sono tutte a casa, invece, le altre 14 persone rimaste coinvolte nello scontro, molti delle quali ancora sotto choc. La sfortuna di Del Vecchio è stata quella di trovarsi nell'auto che era al di sotto della altre. È rimasto schiacciato. Ieri pomeriggio, il medico legale Mastrangelo ha semplicemente eseguito un esame esterno alla salma, che è stata poi restituita alla famiglia su autorizzazione del sostituto procuratore, Patrizia Gambardella. Intanto, sul fronte delle indagini, c'è il più stretto riservo degli inquirenti. Il vice-questore Pio Russo della Polstrada parla di "segreto istruttorio". Ieri gli agenti della Stradale hanno raccolto le carte dei sopralluoghi. Si attende ora di poter ascoltare eventuali testimoni prima di procedere. Dalla caserma Pisacane, per il momento, non arrivano conferme, ma si lavora per accertare se ci siano responsabilità da parte dell'autista del tir che ha travolto ben 12 auto. Il possibile capo d'accusa per lui potrebbe essere di omicidio colposo plurimo. Ma bisogna verificare attentamente quanto accaduto e capire se ci sono responsabilità da parte sua, magari legate anche all'alta velocità. Fatto sta che la magistratura ha immediatamente aperto un'inchiesta, anche se, essendoci una persona in prognosi riservata, si tratta di un atto dovuto. Ma la sopraggiunta morte di Del Vecchio potrebbe aver complicato ancor più la posizione dell'autista del tir. Intanto, tutti i mezzi coinvolti nell'incidente, le 12 auto ed i 2 mezzi autoarticolati, sono stati sottoposti a sequestro giudiziario. Già nella serata di lunedì, prima che i Vigili del Fuoco procedessero alla rimozione, sono stati eseguiti i rilievi del caso e fatte le fotografie. Elementi, questi, che serviranno ora alla magistratura per decidere se procedere. Quanto accaduto ha sconvolto tutti. In particolare, i residenti di Fratte sono sul piede di guerra. In molti sono costretti ogni giorno a percorrere quella tratta autostradale ormai da tutti definita a rischio. Ci sono delusione e rabbia. Come si evince dalle parole di Michele Aulisio, ex esponente di un comitato di quartiere, che si è ormai sciolto: «Siamo stufi di lamentarci, di denunciare e di lanciare appelli alle istituzioni. Il problema è sempre lo stesso da 12 anni. La colpa è di tutti, nessuno escluso. Anche dei nostri amministratori, che non sanno utilizzare il polso duro in certe situazioni. Ormai sappiamo di essere cittadini di serie B, ma è anche comodo per loro continuarci a trattare così». Il timore di tutti è che, passata l'ondata emozionale, la vicenda svincolo di Fratte torni a cadere nel dimenticatoio, magari fino al prossimo incidente.
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