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Cronaca

Inchiesta sui rimborsi, il sindaco Galdi si difende e contrattacca

Inserito da (admin), lunedì 3 marzo 2014 00:00:00

Sabato scorso è toccato al sindaco Galdi, indagato per favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi ai gruppi consiliari. Ai Carabinieri della Tenenza metelliana, che l’avevano convocato per interrogarlo, il primo cittadino, assistito dal legale di fiducia Marco Salerno, ha consegnato una memoria difensiva indirizzata al Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore che sta conducendo le indagini, Roberto Lenza, in cui spiega la propria posizione sulla vicenda che gli viene contestata e chiede l’archiviazione degli atti.

Nello specifico, a Galdi sarebbe stata attribuita l’accusa di favoreggiamento poiché, nel corso dell’interrogatorio reso lo scorso 22 novembre ai Carabinieri quale persona informata sui fatti, sostenne che il viaggio a Medjugorje fu fatto a scopo istituzionale, il che giustificherebbe la circostanza che il consigliere Polacco avrebbe incluso nelle spese di rappresentanza del gruppo consiliare anche il costo del biglietto del viaggio. Ebbene, nella memoria difensiva presentata, il sindaco ha ribadito il motivo istituzionale del viaggio compiuto a Medjugorje, presentando due importanti documenti che, a suo avviso, dovrebbero far cadere ogni accusa. Appena uscito dalla Tenenza dell’Arma di via Atenolfi, il sindaco Galdi si è recato a Palazzo di Città, dove ha tenuto una conferenza stampa per chiarire all’opinione pubblica cittadina la vicenda che lo vede coinvolto.

«In relazione a quanto già dichiarato lo scorso novembre ai Carabinieri circa il viaggio istituzionale a Medjugorje, effettuato nell’ottobre 2013 insieme al consigliere Enrico Polacco ed all’assessore dell’epoca, Mario Pannullo - ha dichiarato Galdi - non posso che confermare quanto già dichiarato precedentemente agli inquirenti, in quanto corrisponde a verità, come dimostrato da un articolo di stampa pubblicato il 1° maggio 2010 su un periodico cittadino, nel quale il parroco di Sant’Alfonso, Don Gioacchino Lanzillo, in un’intervista a proposito di alcuni pellegrinaggi a Medjugorje, dichiarò testualmente che “a cavallo tra settembre ed ottobre verrà con noi a Medjugorje anche il sindaco Galdi, perché avremmo pensato di stringere un gemellaggio con Medjugorje. Andremo a visitare una delegazione politica per instaurare un ponte con i frati francescani presenti in quella terra”. Il viaggio - ha proseguito Galdi - venne organizzato dello stesso Don Gioacchino Lanzillo, nel periodo compreso tra il 2 ed il 4 ottobre 2010. La prova che il mio viaggio avesse finalità istituzionale va ritrovata nella comunicazione di assenza indirizzata al Prefetto di Salerno del 2 ottobre 2010. Per me comunque la politica è ben altro, per questo, dopo aver reso questi chiarimenti, ritengo di aver spiegato definitivamente la mia posizione».

Prima che sulla sua vicenda personale, però, il primo cittadino si è soffermato su una valutazione più ampia sull’inchiesta che sta interessando ben 44 consiglieri comunali metelliani di due diverse consiliature. «Quelle che vengono contestate - ha affermato Galdi - sono somme che la legge attribuisce ai gruppi consiliari per lo svolgimento dell’attività politica, ma ora c’è bisogno di capire quali sono le spese che rientrano sotto questa voce. Sono certo che, anche sulla base di regolamenti vigenti in altri enti locali, la stragrande maggioranza delle spese che vengono contestate ai consiglieri comunali sono ampiamente ammissibili. In tutto questo bisogna evitare di dare in pasto all’opinione pubblica una classe politica che dedica tempo ed energie per il bene della collettività».

Dopo che alla Tenenza metelliana dei Carabinieri si sono recati già l’ex sindaco Gravagnuolo, il primo cittadino Galdi e l’ex assessore Alfonso Laudato, anche la settimana appena iniziata sarà all’insegna degli interrogatori di garanzia dei 44 consiglieri comunali accusati di peculato per aver speso - secondo la Procura di Nocera Inferiore in maniera illegittima - i fondi destinati ai gruppi consiliari. Il problema, come hanno dichiarato in più di un’occasione sia il sindaco Galdi che altri consiglieri comunali, resta l’estrema vaghezza del regolamento in vigore al Comune in materia di rimborsi dei gruppi consiliari, dal momento non è specificato quali sono le spese ammissibili e quali no.

Sotto accusa è finito in particolare l’art. 22 del Regolamento comunale adottato nel 2002, che recita testualmente: “All’inizio del proprio mandato, con formale provvedimento, il Consiglio comunale delibera, su proposta della Conferenza dei capigruppo, l’entità di un fondo da costituirsi per ogni gruppo, da assegnarsi annualmente per le spese postali, telefoniche, di cancelleria, nonché per le spese di rappresentanza”. Da più parti, soprattutto nell’ultima settimana, è stata segnalata la carenza del regolamento, per questo motivo si sta cercando di accelerare l’iter per emendare l’articolo 22, specificando nel dettaglio le tipologie di spese ammesse e di quelle non ammissibili a rendicontazione. Il primo passo potrebbe essere già compiuto oggi pomeriggio, quando l’argomento sarà al centro della riunione dei capigruppo, nel corso della quale sarà decisa anche la data della convocazione della prossima seduta di Consiglio comunale.

Valentino Di Domenico - Metropolis

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