Tu sei qui: CronacaInchiesta Seta, clamorosi sviluppi in vista
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 17 aprile 2002 00:00:00
L'inchiesta sulla Seta (nella foto la sede), la società mista a prevalente capitale pubblico che si occupa di servizi ambientali, potrebbe avere a breve nuovi clamorosi sviluppi. Sembra che agli inquirenti sia stata offerta l'opportunità di alcuni interessanti approfondimenti proprio da parte degli indagati, che, a seguito della notifica dell'avviso di conclusione delle indagini, avrebbero chiesto di essere interrogati. Non tutti si sarebbero avvalsi di questa facoltà: solo alcuni, evidentemente per chiarire la loro posizione nell'ambito dell'inchiesta, avrebbero deciso di parlare prima che il sostituto procuratore Spiezia decida sul rinvio a giudizio. Sui nomi non ci sono certezze: si parla dell'amministratore della Ge.se.nu, Rosario Carlo Noto La Diega, e dei componenti del collegio sindacale della Seta, Francesco Serao, Giovanni Campanile e Giovanni Vergari. Mancano conferme ufficiali, anche se la voce di ulteriori possibili sorprese continua a circolare. Probabilmente, proprio dai chiarimenti resi dagli indagati potrebbero essere emersi elementi interessanti per l'inchiesta, che, almeno fino a questo momento, si riteneva conclusa. Spetterà ora al sostituto procuratore Filippo Spiezia trarre le conclusioni, anche alla luce degli elementi resi da alcuni degli otto indagati, ed eventualmente disporre ulteriori accertamenti, che possano chiarire le posizioni di alcuni protagonisti della vicenda e contemporaneamente aprire nuovi scenari dal punto di vista investigativo. In questa inchiesta dalle molte sorprese, a cui improvvisamente potrebbe non essere scritta la parola fine con la richiesta di rinvio a giudizio, sembrano dischiudersi nuovi orizzonti sul piano delle indagini. Nel mese di marzo erano stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini all'ex sindaco Raffaele Fiorillo (nella foto), all'ex assessore al Bilancio, Roberto Caliendo, al presidente della Seta, Eduardo D'Amico, al direttore Franco Sassaroli, all'ingegnere della Ge.se.nu., Giuseppe Sassaroli, oltre che all'amministratore di quest'ultima, Rosario Carlo Noto La Diega, ed ai tre revisori dei conti della Seta. I capi d'imputazione, contestati in concorso, vanno dall'abuso al falso. La truffa è stata, invece, configurata solo per D'Amico, Noto la Diega e Franco Sassaroli per alcune fatture, che gli inquirenti ritengono siano state emesse a fronte di prestazioni inesistenti. Ma le contestazioni sono varie: tra queste, l'accusa di falso mossa all'ex primo cittadino Fiorillo per aver indotto il Consiglio ad attestare che per scegliere il socio, appunto la Ge.se.nu., sarebbe stata fatta un verifica comparativa.
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