Tu sei qui: CronacaIn moto senza casco, la protesta dei genitori
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 5 febbraio 2002 00:00:00
Si è risvegliato su un letto di ospedale, in una delle camere del Reparto di Chirurgia. La testa coperta da una benda larga, che fascia gli oltre sessanta punti di sutura e la flebo al braccio. Valerio Vitale, il 24enne dell'Annunziata rimasto coinvolto, domenica pomeriggio, in un terribile incidente stradale mentre era a bordo della sua Honda 600, sta meglio. Ha superato la notte e le sue condizioni vanno lentamente migliorando. Fuori, invece, è ancora una volta subbuglio. La città è scossa dalla notizia dell'ennesimo incidente stradale provocato da una banale disattenzione: nel momento in cui ha urtato l'auto in sosta, Valerio non indossava il casco. Si riaccende, così, la polemica. La gente punta l'indice contro la «distrazione» di chi dovrebbe controllare: «Siamo alle solite: quando - interviene Annamaria Senatore, madre di due ragazzi che usano frequentemente lo scooter - entra in vigore una legge, il casco prima ed ora il fumo, si fanno controlli a tappeto, ma dopo qualche mese tutto ritorna come prima. Io sono veramente preoccupata. E' impossibile negare ai figli di prendere il motorino, ma dall'altro canto occorrono maggiori garanzie, soprattutto sulla strada». Insomma, la legge sanziona chi non usa il casco, eppure a molti non basta. Chiedono più controlli e più pattuglie: «Per la sicurezza personale l'uso del casco è senza dubbio indispensabile. Ma gli agenti - sbotta Rosa Lambiase - devono controllare anche il corretto comportamento stradale di chi usa le due ruote, perché quando ci sfrecciano a pochi metri di distanza siamo tutti in pericolo. Specie nelle frazioni, molti giovani motorizzati inscenano vere e proprie "corse", con percorsi a rischio e penalità. Dalle nostre case sentiamo il rombo dei motori e le sgommate. Siamo terrorizzati». Le cifre, però, parlano chiaro. Dai verbali degli agenti della Polizia Municipale risulta un cambiamento di tendenza nell'uso del casco, con trend più che positivo, frutto di un potenziamento dell'attività di controllo.
Le statistiche
«Sembra una banalità, ma il casco - ammette Giuseppe Formisano (nella foto al centro), comandante dei vigili urbani - salva la vita. Emblematico è il caso dei Paesi del Nord Italia, dove ad una diminuzione delle contravvenzioni per mancato uso del casco corrisponde una diminuzione di sinistri. Purtroppo, nel Meridione prevale ancora la moda delle chiome al vento. A Cava, però, la situazione sta migliorando, grazie ad opportuni controlli. Ma non basta: occorre la collaborazione delle famiglie, specie per i minori». Gli fa eco Pasquale Santoriello, assessore comunale alla Viabilità: «Viaggiare senza casco è una cattiva abitudine, dura a morire. Il Comando dei vigili ha predisposto dei controlli capillari. Con il comandante abbiamo stabilito dei posti di blocco settimanali nelle zone cosiddette a rischio. Vengono verbalizzati chi non usa il casco, ma anche chi non lo lega o lo sfoggia sotto braccio». Ed accentua l'allarme: «Con il bel tempo aumenteranno senza dubbio i controlli». Dall'altro versante della strada ci sono loro: ragazzi a bordo di uno scooter o di una moto di grossa cilindrata. Conoscono i pericoli della strada, ma ammettono di cadere facilmente in errore: «A volte il tragitto da percorre è così breve - ammette Francesco Adinolfi, 15 anni, fermo all'uscita dell'Istituto Tecnico Commerciale - che si dimentica persino di indossare il casco. E poi, per non farsi male, è importante saper guidare ed essere attenti al codice della strada». «La moda non c'entra - ribatte Elisabetta D'Amico - è una questione di comodità. Specie con il caldo, il casco è insopportabile. Se, però, c'è il rischio di una multa, tutti siamo più attenti. Comunque, in molti casi si può sfuggire ai controlli». Insomma, non è sempre possibile intervenire. Ed allora poco o nulla. Prevenzione, repressione? Tutto il resto è un coro unanime, d'accordo sul fatto che alla fine è sempre una questione di coscienza. O forse di mode.
Valerio è ancora sotto choc
Ceramista come da tradizione di famiglia. Valerio Vitale, 24 anni, residente in via Manzo all'Annunziata, da qualche anno segue il padre Gennaro nel suo lavoro di ceramista. Il giovane, domenica pomeriggio, era alla guida della sua Honda 600 senza casco. All'altezza del cavalcavia in via Antonio Adinolfi, si è scontrato con una Tempra. E' volato via dal sellino, urtando ripetutamente la testa.
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