Tu sei qui: CronacaIn libertà l'operaio accusato di stupro
Inserito da (admin), lunedì 6 dicembre 2004 00:00:00
Torna in libertà l'operaio 20enne accusato di violenza sessuale ed atti di libidine nei confronti di due minorenni al chiuso di una sala giochi del centro cittadino. Il giudice Anna Emilia Giordano ha revocato la misura cautelare nei confronti del giovane B.R. (sulla sua identità le autorità preferiscono mantenere il massimo riserbo), fino ad oggi costretto agli arresti domiciliari. La decisione è giunta a seguito di un'istanza presentata dal difensore del ragazzo, l'avv. Pasquale Adinolfi. Dal mese di ottobre, quando fu emessa dall'autorità giudiziaria l'ordinanza di custodia cautelare, con conseguente arresto, è stata avviata una lunga e delicata fase istruttoria. Secondo la denuncia presentata dai genitori di una delle presunte vittime, il giovane avrebbe abusato delle minorenni nel seminterrato della sala giochi, costringendole al silenzio. Tra le prove presentate dalla famiglia ci sarebbe stato anche il certificato medico di un ginecologo. Subito dopo l'arresto, l'operaio proclamò la sua innocenza, ipotizzando come possibile movente di quelle terribili accuse il suo rifiuto alle attenzioni della 17enne. «Non ci sono prove - precisò all'epoca dell'arresto l'avv. Adinolfi - contro il mio cliente. Le versioni delle giovani sono contraddittorie e finanche il certificato non è un elemento di colpevolezza, perché redatto in data diversa da quella dei fatti contestati». Da qui la decisione di presentare istanza di scarcerazione. Nel corso di questi mesi gli inquirenti hanno ascoltato ancora una volta le due minorenni, chiamate a ricostruire nei minimi particolari i pomeriggi trascorsi nella sala giochi. Le forti contraddizioni in cui sarebbero incappate avrebbe spinto il giudice ad accogliere la richiesta dell'avv. Adinolfi.
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