Tu sei qui: CronacaIn arrivo la stangata sui rifiuti
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 8 luglio 2002 00:00:00
Finalmente stanno arrivando: le prime cartelle, relative ai rifiuti solidi urbani per l'anno 2001, sono state notificate. Entro la metà del mese corrente, tutte le famiglie cavesi avranno la loro bella cartella di pagamento e certamente lo stupore nel leggere la cifra sarà il primo effetto che essa susciterà. La maggiorazione applicata per il 2001, rispetto al 2000, è nell'ordine dell'81%. Vale a dire, una famiglia media composta da quattro persone, residente in un appartamento di 75 metri quadrati, riceverà un importo di 200 euro (387.000 lire). Ma attenzione, questo è niente rispetto alla Tarsu che i cittadini cavesi pagheranno come anticipo per il 2002, cartelle che, però, saranno notificate successivamente e, comunque, entro il mese di settembre. Nella seconda metà, la stessa famiglia media dovrà pagare 280 euro (542.000 lire), vale a dire il 252,5% in più rispetto alle cartelle del 2000 e l'80% rispetto al 2001. In totale, 480 euro (929.000 lire). Ciascuna delle cartelle dovrà essere regolata in sole due rate. Un salasso doloroso per le già disastrate finanze familiari. Ora è tutto ufficiale: puntualmente confermati, così, i timori, le voci e le perplessità che da settimane circolavano in città. «Cosa è accaduto rispetto al passato? Colpa della precedente Amministrazione, della nuova di Alfredo Messina, con le sue numerose nomine milionarie, del caro spazzatura, che pur c'è stato?»: interrogativi ed ipotesi che circolano di bocca in bocca. Certezze, nessuna: ai cittadini non è stata data alcuna spiegazione, malgrado le continue sollecitazioni all'assessorato ai Tributi, retto da Vincenzo Trapanese (nella foto). D'altronde, nessuna spiegazione può addolcire l'amaro calice di questa imposizione. C'è da ripianare il disavanzo di sette miliardi: tocca ai cittadini provvedere ed in questo l'Amministrazione comunale è stata solerte. Non si può dire la stessa cosa riguardo al rimborso delle cartelle idriche per gli anni 1996-1997-1998-1999, richiesto, per questi periodi, già da 400 cittadini per una mancata, o meglio, cattiva somministrazione di acqua potabile. Il contenzioso aperto da un cittadino ha avuto sentenze favorevoli, compresa la Cassazione. Al primo ricorso sono seguiti gli altri 400. Ma il Comune ha presentato ricorso, mettendo in essere ulteriori atti giudiziari pur di evitare o ritardare il risarcimento. Da un sommario calcolo, il risarcimento si aggira sui 500mila euro (968 milioni di vecchie lire), con circa tremila famiglie che ne avrebbero diritto. La vicenda maturò, negli anni citati, quando fu inibito l'uso dell'acqua potabile in numerose zone di Cava de' Tirreni, per la presenza di nitrati ben oltre la soglia di sicurezza consentita dalle norme comunitarie (50mg/litro), il che costrinse le famiglie residenti nelle zone interessate a comprare acqua minerale, non essendo sufficiente l'approvvigionamento comunale.
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