Tu sei qui: CronacaIl sindaco divide gli ultrà
Inserito da (admin), mercoledì 21 marzo 2007 00:00:00
La lettera aperta del sindaco-tifoso ai suoi ultrà non poteva non suscitare reazioni discordanti. La Cavese è ad un passo da un miracolo insperato, è in corsa per un posto per la serie cadetta e nulla può rovinare la festa. Di qui l'opera di convincimento dei vertici del movimento ultrà metelliano sulla base. Frenare i propri istinti e le proprie rivendicazioni per i presunti torti subiti in nome di un obbiettivo più grande.
C'è chi, però, ha voluto far sentire la propria indignazione per i fatti di domenica scorsa. Giustificando quei cori anti-tutori dell'ordine che hanno spinto il primo cittadino a lanciare l'appello a mordere il freno ai propri tifosi. «Avremmo voluto vedere lui al nostro posto, se sotto quella macchina della Polizia ci fosse finito un suo caro - hanno polemizzato alcuni tifosi della Curva, riferendosi alla sbandata del mezzo dei tutori dell'ordine che aveva travolto fuori dallo stadio un paio di loro e persino un poliziotto - Siamo stretti in una morsa eccessiva. Ben al di là delle nostre colpe». Naturalmente senza nome le voci che si levano dal mondo ultrà.
Ma Gravagnuolo chiede uno scatto d'orgoglio e, promettendo anche di essere a Castellammare di Stabia, ultima trasferta difficile sul piano dell'ordine pubblico, un salto di qualità. Come l'ha fatto da qualche tempo a questa parte la squadra. L'appello sarà sicuramente seguito, ma parlano di ingiustizia in tanti tra i tifosi biancoblù. «Per una torcia si va in galera ed a due passi c'è la camorra e gente che ammazza ogni giorno. Un tamburo ed un megafono non possono entrare allo stadio, ma se ti giri intorno nelle nostre città c'è una pistola che ti solletica il naso e ti invita a miti consigli, tanto non c'è nessuno che ti protegge. È assurdo».
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