Tu sei qui: CronacaIl primo bilancio dell'Abate Petruzzelli
Inserito da (admin), giovedì 4 settembre 2014 00:00:00
Ad otto mesi dalla sua nomina, approfondiamo la conoscenza di Dom Michele Petruzzelli, nuovo Abate Ordinario dell’Abbazia Benedettina della SS. Trinità, insediatosi lo scorso 26 gennaio. E lo facciamo “interrogandolo” sulle linee guida e sugli obiettivi del suo ministero, sui lavori in corso al monastero, sui rapporti con l’Amministrazione comunale e l’Arcidiocesi, sull’apertura al territorio ed ai giovani. In questa piacevole chiacchierata anche la sua prima esperienza con il pellegrinaggio al Santuario dell’Avvocata ed il suo giudizio sull’iniziativa di far diventare la Badia Patrimonio Unesco dell’Umanità. Ecco, dunque, il “Petruzzelli pensiero”.
Sono trascorsi ormai otto mesi dalla sua nomina. Proviamo a tracciare un bilancio di questo primo scorcio alla guida della Badia di Cava.
Per ora sto conoscendo le consuetudini della comunità monastica e la gente che ruota attorno alla Badia. Penso che il bilancio di questi primi otto mesi sia positivo e incoraggiante. Io vado avanti con entusiasmo e con la forza della preghiera.
Quali saranno le linee guida che caratterizzeranno il suo ministero alla Badia? Può sintetizzarle in tre parole “chiave”?
Preghiera, lavoro, ospitalità.
Ha un sogno nel cassetto che, con l’aiuto di Dio e dei Santi Padri Cavensi, vorrebbe realizzare alla Badia per farle riconquistare l’antico ruolo di faro di spiritualità e di cultura per tutto il Meridione?
Sinceramente non ho alcun sogno. Sono in ascolto della voce di Dio, per scorgere il suo disegno su questa comunità e camminare nella sua volontà. Con questo atteggiamento fiducioso spero che la Badia ritorni ad essere un luogo di edificazione e di provocazione alla fede.
In questi mesi ha avuto modo di conoscere meglio la città, le sue istituzioni ed il clero cavese. Come sono i rapporti con l’Amministrazione comunale e con l’Arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni?
I rapporti con l’Amministrazione comunale sono ottimi. Stimo molto il Sindaco Marco Galdi e tutti i componenti dell’Amministrazione. L’intesa con l’Arcidiocesi di Amalfi-Cava è eccellente. Il Vescovo, Mons. Orazio Soricelli, è un buon pastore; simpatico e cordiale. Mentre - al momento - non posso dire che conosco bene il clero cavese. In questi mesi ho avuto modo di avvicinare solo alcuni preti giovani di Cava.
Lei è arrivato alla Badia di Cava da una piccola realtà monastica come quella di Noci. Ha trovato delle differenze nel “modo” di vivere la spiritualità?
Sì, ho trovato delle differenze. Ogni monastero è “sui iuris”, cioè autonomo. E non troveremo mai una comunità uguale all’altra. Ma non c’è differenza di spiritualità tra i monasteri. Si cerca di vivere la dottrina spirituale di San Benedetto secondo le consuetudini del monastero.
Come ha vissuto la sua “prima volta” al Santuario dell’Avvocata in occasione del rituale pellegrinaggio e che giudizio ne ha ricavato?
Per me è stata una grande manifestazione di fede verso la Madonna. Mi ha sorpreso l’immensa folla accorsa per la Santa Messa. La gente ha manifestato la sua devozione, forte e semplice, verso la Madonna, che si onora con il bel titolo di “Avvocata”. Quindi un’impressione positiva. Mi auguro che la gente chieda alla Madonna non solo i miracoli e le guarigioni, ma anche il dono della fede e della carità.
Qualche settimana fa il Commissario della locale Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, Carmine Salsano, ha lanciato l’iniziativa di far diventare la Badia di Cava Patrimonio Unesco dell’Umanità. Cosa può dirci in merito?
È un bel gesto di attenzione verso la Badia, ma siamo ancora a livello di proposta e di “desiderio”... non so se sarà possibile la realizzazione di questa iniziativa.
Pur essendosi le celebrazioni chiuse ormai da oltre due anni, riecheggia ancora l’eco del Millennio. In questo periodo, infatti, l’Abbazia è un cantiere aperto. Facciamo il punto della situazione sui “lavori in corso”.
Si sa che i monasteri sono dei “cantieri perenni”! Qui in Badia abbiamo ancora dei lavori in corso. Continuano i lavori di ristrutturazione dell’ex Seminario, come anche quelli del chiostro medievale. Il restauro dell’affresco del Morani nel Refettorio Monumentale è completato, con successo, in questi giorni. Sono stati completati anche il restauro delle tele al soffitto dell’Archivio Storico e degli affreschi della Sala dei Protocolli e quello dell’ambone cosmatesco del secolo XII nella Basilica
L’operato del suo predecessore, Dom Giordano Rota, è stato improntato ad una forte apertura al territorio e soprattutto alle giovani generazioni, anche attraverso l’organizzazione di iniziative come “Il Millennio apre le porte ai giovani”. Su questo fronte quale sarà il suo orientamento?
Le porte della Badia - e il cuore dei monaci - sono sempre aperte per i giovani e adulti che vogliono condividere la preghiera della comunità monastica. Penso di continuare ad offrire ai giovani, durante l’anno, giornate di ritiro spirituale, specialmente la domenica, con una forma molto semplice che aiuti alla riflessione sulla Parola di Dio (Lectio divina) e alla preghiera personale e comunitaria, al colloquio fraterno, allo scambio di esperienze di vita cristiana.
Valentino Di Domenico (tratto dal periodico “Carpe Diem...”)
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