Tu sei qui: CronacaIl Pdl risponde: «Gravagnuolo si dimetta»
Inserito da (admin), martedì 17 marzo 2009 00:00:00
Diramato questa mattina un comunicato stampa da parte del Popolo della Libertà cittadino in risposta alle affermazioni fatte dal sindaco Luigi Gravagnuolo in merito alla querelle ospedale. Leggiamolo insieme:
"Siamo profondamente indignati - affermano i coordinatori cittadini, i dirigenti nonché i consiglieri comunali del PDL - per le superficiali nonché gravissime esternazioni del Sindaco, dott. Luigi Gravagnuolo, rilasciate agli organi di stampa e su You tube, disponibili sul sito istituzionale del Comune, che offendono e mortificano, oltremisura, la dignità e il decoro professionale di intere categorie: medici, operatori sanitari, esponenti politici, professionisti, associazioni che operano sul territorio, solo perché gli stessi hanno assunto una dura posizione di difesa del Pronto Soccorso del locale ospedale, manifestando la loro legittima preoccupazione sulle sorti della sanità cavese; è inaccettabile, inoltre, che proprio il Sindaco, espressione di quel centrosinistra che ha portato allo sfascio la sanità in Campania - Montemarano e Bassolino fanno parte del suo partito - oggi venga a dare lezioni di moralismo al Popolo della Libertà, accusandoci di strumentalizzare per fini elettorali la battaglia sulla sanità che stiamo portando avanti a Cava, perché così facendo offende le migliaia di cittadini cavesi che con le loro firme sulle petizioni ci stanno sostenendo; ancora una volta, tutto ciò conferma la pochezza dell’operato politico del Sindaco e dell’intera Amministrazione rispetto al problema della sanità; non si può nascondere ai cittadini cavesi che è il centrosinistra, a livello regionale, provinciale e comunale, ad aver svenduto la sanità cavese e quella campana con una politica utilitaristica e di bassa lega, finalizzata esclusivamente a fini clientelari ed elettorali con i risultati finanziari disastrosi, oggi sotto gli occhi di tutti gli italiani.
Pertanto, è ora che il Sindaco si dimetta dalla carica di Presidente della conferenza dei Sindaci dell’Asl SA 1 e da quella di vice Presidente della Federsanità, che alla luce delle dichiarazioni rilasciate non è più degno di rappresentare; si assuma le sue responsabilità istituzionali e si attivi intervenendo con gli strumenti giuridici idonei ad evitare la chiusura del Pronto Soccorso di Cava de’Tirreni, evitando, peraltro, di fare solo comunicazione che oramai ha stancato Cava, che aspetta ancora quella città di qualità promessa e non ancora realizzata!".
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Immediata la risposta al sindaco Gravagnuolo anche da parte dell’Amministrazione di Scafati, ed in particolare del medico chirurgo Andrea Inserra, Presidente del Consiglio comunale, oltremodo colpito ed offeso dalle dichiarazioni del primo cittadino metelliano, che nel suddetto filmato non ha mancato di accusare un “certo consigliere comunale, medico di professione, che specula perché interessato ad un primariato”.Stretto il sodalizio morale con il sindaco scafatese Pasquale Aliberti, i due hanno ritenuto opportuno denunciare il gravissimo episodio ai rispettivi Ordini Medici di tutte le province della Regione Campania. «Contestualmente chiediamo le dimissioni del sindaco Luigi Gravagnuolo quale presidente della Conferenza dei Sindaci - afferma Aliberti - perché riteniamo che non possa più rappresentare l’interesse della collettività».
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Sulla questione ospedale è infine intervenuto anche l’avv. Alfonso Senatore, ex assessore alla Sicurezza. Ecco il suo comunicato stampa:"L’Ospedale di Cava de’Tirreni doveva essere un Pronto Soccorso Attivo e questo infatti, a mio avviso, dovrebbe essere. Un Ospedale che raggruppi tutti i posti letto, con qualcuno in più per i cosiddetti “Reparti di urgenza”: Pronto Soccorso di smistamento, Cardiologia, Rianimazione, Chirurgia d’urgenza, Ortopedia, Ginecologia. In parole povere deve essere un Ospedale che garantisce la soluzione vitale, per trasferire, poi, le lunghe degenze altrove. E’ inutile e sciocca la battaglia per conservare reparti non di urgenza che stanno sia a Nord che a Sud di Cava, a pochi chilometri di distanza.
Quando anni or sono dicevamo queste cose, venivamo visti come dei nemici della Sanità e dell’Ospedale in particolare. Accentrare il sistema per ridurre i costi è il baratro in cui è caduta la sanità locale. Ora non è più il tempo delle responsabilità e delle colpe. Bisogna che tutti remino dalla stessa parte. E se necessario, bisogna attuare anche una mobilitazione generale a capo della quale mi metterei senza alcun indugio e, come sempre, senza alcuna paura".
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