Tu sei qui: CronacaIl miraggio casa
Inserito da (admin), martedì 2 novembre 2004 00:00:00
Il miraggio di acquistare una casa, ma anche il dramma di non poter sostenere il fitto: queste le preoccupazioni sempre maggiori dei cavesi. Sotto accusa il mercato immobiliare, che in molti ritengono falsato e sottoposto ad una bolla speculativa cui non sono estranee le stesse agenzie immobiliari. La realtà vede le famiglie sempre più in difficoltà, alle prese con una stagnazione degli stipendi. In alcuni casi addirittura a contrattazioni passive, con l'accettazione di un taglio sulla busta paga per mantenere il posto di lavoro; in altri casi, devono far fronte alle crisi industriali e cassa integrazione, se non addirittura a chiusure e fallimenti. A ciò si aggiunge un piano regolatore ormai bloccato. L'ultima grande opportunità abitativa è riservata a chi risiede nei prefabbricati leggeri, per i quali l'Amministrazione comunale ha in cassa i fondi regionali per lo smantellamento generale e la costruzione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica, per i quali sono già pronti anche i progetti. Non fanno sogni tranquilli, invece, i giovani, che per metter su famiglia vedono sempre più inevitabile la prospettiva di dover lasciare la propria città. Aumenta la preoccupazione anche dei pensionati, alle prese con le richieste di aumento da parte dei proprietari. I fitti, ormai, rodono circa il 40% della busta paga. Cambiata anche la prospettiva dell'investimento sul mattone, che secondo molti analisti del settore non garantisce più un buon rapporto tra investimento e rendimento. «Per chi riesce ad acquistare casa per viverci - afferma Ferruccio Falcone, esperto di economia ed investimenti - il problema non si pone. Chi pensa di fare un investimento, invece, deve essere molto cauto. Le prospettive di rendimento, a fronte di un investimento di 300-400mila euro minimo, più l'incidenza delle tasse, delle spese, non credo sia oggi tra i più appetibili». Particolare la situazione cavese, dove si è giunti a chiedere addirittura 5mila euro al metro quadro. «Viviamo in una bolla speculativa - continua Falcone - che nasce da valutazioni degli immobili fuori mercato. Veniamo da 4 anni di borsa negativa, con le banche che, per incentivare gli investimenti, hanno agevolato molto l'accesso al credito. Questo, se da un lato ha creato più opportunità, dall'altro ha falsato il mercato, nel quale diverse agenzie immobiliari, per accaparrarsi i clienti venditori, si scatenano in una guerra a chi promette i maggiori guadagni, mantenendo alti i prezzi». Manca una politica della casa, denuncia la Confcooperativa. «C'è un'incapacità del mercato - afferma il presidente Aldo Carbone - di offrire una casa a costi d'acquisto o affitti compatibili con i redditi delle famiglie che caratterizzano la domanda. Oggi, oltre il 60% delle famiglie in affitto dispone di un reddito inferiore a 18.000 euro/annuo, e tra queste circa il 20% dispone di un reddito inferiore a 10.000 euro/annuo. Nel giro di pochi anni il numero di famiglie con capacità di reddito tali da acquistare un'abitazione si ridurrà a quote del tutto trascurabili. Sempre maggiore la forbice tra famiglie con redditi supergarantiti e famiglie povere ed a rischio di povertà, cioè famiglie che, con uno o doppio reddito, stentano ad arrivare a fine mese».
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