Tu sei qui: CronacaIl fioraio grida la sua innocenza
Inserito da (admin), venerdì 5 gennaio 2007 00:00:00
«Sono sconcertato. E' come se un terribile ciclone fosse piombato all'improvviso nella mia vita e mi avesse stramazzato al suolo». Ieri mattina ha parlato Giuseppe D'Alessio, il fioraio 47enne arrestato lo scorso 1° gennaio con l'accusa di atti di libidine nei confronti delle nipoti e di alcune loro amiche. Ha deciso di rispondere a tutte le domande formulategli dal pm titolare dell'inchiesta, rinunciando così alla facoltà di non rispondere. L'interrogatorio è iniziato poco dopo le 11 presso il Carcere di Fuorni, dove D'Alessio è recluso.
L'uomo, assistito dal suo avvocato, Barbara Mauro, ha parlato per quasi 45 minuti. Con fermezza, sia pur ripetendo più volte di essere fortemente provato da una vicenda che gli ha sconvolto la vita, ha negato tutti i fatti che gli sono stati contestati e, dunque, le accuse di abusi sessuali nei confronti delle nipoti. «Il mio cliente - spiega l'avv. Mauro - ha negato ogni responsabilità, ribadendo la sua innocenza e la sua totale estraneità ai fatti contestati». E non solo. Nel corso dell'audizione D'Alessio avrebbe negato ogni coinvolgimento "proibito" con le sue nipoti, esprimendo la propria sofferenza per come queste chiacchiere possono toccare sua moglie e la sua famiglia.
Già nella giornata di mercoledì, e dunque il giorno prima dell'interrogatorio di garanzia, l'avv. Mauro ha presentato il ricorso al Tribunale del Riesame. Ora si attende la data dell'udienza, i giudici della libertà saranno chiamati a decidere se confermare la misura di custodia. Intanto, D'Alessio resta in carcere. L'ordinanza di arresto, firmata dal Gip del Tribunale di Salerno ed eseguita dai Carabinieri della Stazione locale, guidati dal comandante Paolo Mannino, lascia infatti poco spazio a spiragli.
Secondo la ricostruzione fornita dai militari, sarebbero state proprio le due nipoti a denunciare i presunti abusi. A quanto si apprende dalle loro testimonianze, l'uomo si sarebbe lasciato andare ad atti di libidine: baci proibiti e palpeggiamenti. Il racconto delle nipoti, sempre secondo i Carabinieri, sarebbe stato confermato dalle testimonianze di alcune studentesse maggiorenni, amiche delle nipoti. Nel corso delle indagini i militari avrebbero scoperto anche altri particolari, come la consuetudine di fare regali alle ragazze per accattivarsi la loro simpatia e, forse, il loro silenzio. La storia raccontata dalle presunte vittime appare, dunque, sconcertante. Ora dovrà essere proprio D'Alessio a provare la sua innocenza, peraltro già proclamata in occasione dell'arresto.
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