Tu sei qui: CronacaIl "De Filippis" di nuovo in occupazione
Inserito da (admin), giovedì 27 novembre 2014 00:00:00
Oggi, giovedì 27 novembre, il plesso “De Filippis” ha rioccupato, in seguito alla repressione subita nella serata di ieri da parte delle Forze dell’ordine. Per la prima volta nella storia delle occupazioni cavesi, la preside ha denunciato i suoi studenti, mostrando un atteggiamento a dir poco ostile riguardo la forte modalità di lotta da loro scelta. Ciò nonostante, il De Filippis non ha chinato la testa! Stamattina, infatti, gli studenti, non facendosi intimidire dalle ulteriori minacce ricevute da parte della dirigenza e del corpo docenti, hanno rioccupato.
Durante l’assemblea tenutasi in mattinata, si è ribadita ancora una volta la voglia di portare avanti questa battaglia contro la Buona Scuola, il Jobs Act e le condizioni fatiscenti in cui versa l’edificio. Infatti, le fondamenta sono state danneggiate da infiltrazioni acquifere; le mura esterne ed il tetto sono pericolanti; nelle aule sono presenti macchie d’umidità e cedimenti d’intonaco, con circuiti elettrici scoperti; i bagni sono sprovvisti di finestre; non è previsto un piano d’evacuazione adeguato, in quanto non esistono uscite d’emergenza per il piano superiore. Difatti, sono circa due anni che non vengono effettuate le prove d’evacuazione.
Da ieri, inoltre, possiamo vedere smascherata anche la farsa dell’“assunzione dei precari”, paventata da molti come una delle poche note positive della Riforma Renzi-Giannini. Ebbene, non si trattava di altro che dell’effetto di una sentenza che si attendeva arrivasse e che è arrivata da parte della Corte di Giustizia europea, che prevede l’obbligo di assunzione da parte dello Stato Italiano dei 250mila precari docenti.
Nei giorni in cui la “delega in bianco” del Jobs Act viene approvata alla Camera dei Deputati, ribadiamo la nostra ferma volontà di non voler permettere a nessun Governo di fare profitti con Confindustria sulla pelle degli studenti e dei lavoratori, sfruttandoci fino all’inverosimile come se fossimo macchine al loro servizio.
Il De Filippis persevera nella lotta e non cede alle ulteriori intimidazioni ricevute. Non ci avrete mai come volete voi!
Liceo De Filippis occupato
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