Tu sei qui: CronacaIl Castello (in parte) ritrovato
Inserito da (admin), venerdì 29 maggio 2015 00:00:00
Meglio tardi che mai, ci ricorda un vecchissimo adagio. I lavori di restauro conservativo e di consolidamento strutturale della “torre nord” e del “bastione est” del Castello di Sant’Adjutore, conclusisi lo scorso mese di novembre 2014, costituiscono il primo importante risultato di un programma di interventi voluti dalla Civica Amministrazione e finalizzati a conoscere, conservare e valorizzare le strutture e la storia di questo importante complesso fortificato, simbolo cittadino. L’intervento sulle strutture è stato preceduto nel 2007 da una campagna di studi con saggi di scavo archeologico, diretti dal prof. Paolo Peduto dell’Università di Salerno.
Il complesso fortificato, che gli studi recenti e le evidenze archeologiche fanno risalire alla seconda metà dell’XI secolo, è costituito da un nucleo interno, che in origine includeva il “mastio”, ossia il torrione principale, e da una cinta esterna, che racchiude un’area di circa 9mila mq. Questo imponente sistema di mura è la parte meglio conservata del fortilizio, perché meno trasformato dagli interventi realizzati nella seconda metà del secolo scorso, ma anche quello più soggetto al degrado, causato soprattutto dall’azione spingente che i numerosissimi pini esercitano attraverso le loro robuste radici. Proprio il dissesto statico della “torre nord” e del “bastione est”, tale da farne temere il crollo, ha portato all’avvio di questo complesso intervento di restauro, progettato e diretto dall’architetto Enrico De Nicola ed eseguito dalla ditta cavese D.S. Costruzioni, del geometra cavese Domenico Sorrentino.
Il “bastione est”, databile alla fine del XV secolo, è stato oggetto di uno scavo interno ed esterno, che ne ha rivelato le strutture e le imponenti dimensioni complessive; nel corso della delicata operazione di svuotamento del manufatto, seguita dall’archeologo dott. Gianluca Santangelo, sono stati rinvenuti numerosi reperti ceramici databili tra l’XI ed il XX secolo ed una rarissima moneta normanna della fine dell’XI secolo, coniata dal Viceduca Mansone di Amalfi. Il restauro, finalizzato alla conservazione di ogni piccola traccia del passato, è stato eseguito avendo cura di rendere ben distinguibili le integrazioni, strettamente necessarie per consolidare la struttura, dalle murature originarie. I materiali impiegati per le ricostruzioni, limitati a quanto scientificamente accertabili e comunque immediatamente riconoscibili, sono stati prelevati sullo stesso sito d’intervento e provengono da crolli delle antiche mura.
La “torre nord” è sicuramente tra le parti più antiche del castello oggi visibili. Forse risalente in parte all’epoca della sua fondazione, alla fine del XV secolo, è stata inglobata in un poderoso bastione con cannoniere. Lo scavo ha rivelato notevoli stratificazioni ed il collegamento con una cinta muraria precedente l’attuale, oltre ad una cisterna in parte obliterata dalle strutture medievali e quindi risalente, con ogni probabilità, alla prima fase della costruzione. Sono inoltre emersi, anche in questo caso, numerosi frammenti ceramici medievali. Oggetto di restauro è stata, infine, anche la postierla, pregevole porta secondaria di accesso al castello, consolidata e resa pienamente leggibile nella sua funzione originaria.
I lavori, realizzati con fondi comunali, per un importo di € 126.635,28, sono stati seguiti per la Civica Amministrazione dall’ing. Luca Caselli, nella prima fase, e dall’arch. Luigi Collazzo, entrambi coadiuvati dalla dott.ssa Marisa Zenna. Per rendere pienamente fruibile l’area, è prevista la creazione di un percorso di visita, provvisto di un sistema di illuminazione notturna, che mediante passerelle permetterà di attraversare le aree scavate e restaurate in tutta la loro estensione. Si apre, dunque, una nuova era per questo sito così strettamente legato alle origini della Città di Cava de’ Tirreni ed ai suoi principali eventi storici, tra cui l’eroica resistenza ad un attacco dell’esercito filo-angioino nel 1460. Un progetto di restauro complessivo del Castello, redatto dallo stesso architetto De Nicola ed in attesa di finanziamento, ha definito i criteri per restituire ai cavesi ed ai turisti uno straordinario monumento, ancora da riscoprire in tutte le sue enormi potenzialità e soprattutto nella sua vera natura di insigne esempio di architettura difensiva medievale e rinascimentale.
Livio Trapanese
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