Tu sei qui: CronacaI ritardatari non sono inaffidabili, ma ottimisti. Lo rivela uno psichiatra torinese
Inserito da (ilvescovado), mercoledì 19 ottobre 2016 10:17:25
Una nuova teoria riabilita le persone in lotta perenne con l'orologio. È quella di Salvatore Di Salvo, psichiatra e presidente dell'Associazione per la ricerca sulla depressione di Torino, secondo il quale i ritardatari sarebbero efficienti e ottimisti.
Il nostro rapporto con il tempo e la sua gestione sarebbe determinato da tre fattori: temperamento, carattere e personalità. «Il ritardatario ha un temperamento più rilassato, per questo non si preoccupa di rispettare l'orario», ha dichiarato Di Salvo. «Chi nasce con un temperamento ansioso è preoccupato, ha spesso paura di non farcela e, quindi, a un appuntamento cerca di arrivare sempre qualche minuto prima».
Quella dei ritardatari non sarebbe, dunque, superficialità o inaffidabilità. Di Salvo propone anche di distinguerli in tre grandi gruppi: il ritardatario involontario, che non ha potuto rispettare l'orario a causa di fattori esterni e ritardi imprevedibili; il ritardatario ottimista, ricco di impegni e soddisfatto di quelli che è riuscito a portare a termine; il ritardatario sicuro di sé, che non si preoccupa del ritardo perché vuole svolgere nel miglior modo possibile tutte le sue attività. Si parla tutt'altro di mancanza di rispetto, ma di una carica di efficienza e di una visione positiva della vita. A queste tipologie "positive", però, il professor Paolo Zucconi, specialista in Psicoterapia comportamentale e psicoterapia cognitiva, ne aggiunge una negativa: la figura del ritardatario egocentrico e pigro, concentrato solo sui suoi bisogni.
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