Tu sei qui: CronacaI diari di guerra di don Mezza
Inserito da (admin), venerdì 23 aprile 2004 00:00:00
Tra le "carte" di don Fausto Mezza sono venute fuori notizie inedite, riguardanti l'arresto da parte dei tedeschi dell'abate Idelfonso Rea e del vescovo Marchesani, avvenuto il 17 settembre del 1943. A renderle note è don Leone Morinelli, priore claustrale dell'Abbazia benedettina della Santissima Trinità, sull'ultimo numero di "Ascolta", il periodico degli ex alunni della Badia. «Le note sono scritte - afferma don Leone - su fogli di un'agenda di prodotti farmaceutici». È un diario preciso di tutti gli avvenimenti svoltisi nel cenobio benedettino dal 17 settembre al 3 ottobre, nel quale all'epoca si trovavano rifugiati circa 4.000 cavesi. Scrupoloso il racconto di don Fausto Mezza, che riguarda in special modo l'arresto dei due alti esponenti della Chiesa. «Tra le 19 e le 19.30 - scrive - un tenente tedesco, accompagnato da un picchetto, coi fucili spianati ha chiesto del padre abate Rea e del vescovo Marchesani ed ha ingiunto loro di seguirli al comando». Meticolosamente, don Fausto descrive tutto ciò che accade in quei tristi giorni: la nascita di due bambini nel monastero, le cannonate che distrussero un'ala del cenobio e la liberazione dei due alti prelati avvenuta il 3 ottobre. «Sentimmo il suono prolungato della campanella della portineria»: fu questo per i monaci l'avviso che finalmente l'abate era ritornato al monastero.
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