Tu sei qui: CronacaI "bombaroli" pronti a confessare
Inserito da (admin), venerdì 8 febbraio 2008 00:00:00
Sono in carcere e questa mattina saranno interrogati. Daniele Tortora, 23 anni, di Nocera Superiore, ed il 21enne Simone Vaticone, di Nocera Inferiore, arrestati dalla sezione anticrimine della Squadra Mobile di Salerno su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, in quanto considerati responsabili dei tre attentati messi a segno tra il 4 e l'11 luglio scorso ai danni della videoteca "Cine & Città", del centro servizi funebri "La Metelliana" e dell'Emporio 2004, dovranno rispondere alle domande del Gip Gaetano Sgroia.
Non si conosce ancora ufficialmente la linea difensiva dei due giovani. Sulla base di quanto trapelato, viste anche le accuse rivolte ai due presunti attentatori, Daniele Tortora (lo assiste l'avv. Gennaro Pagano) dovrà rispondere di tutti e tre gli attentati. Dovrà fare chiarezza, in particolare, su due indizi schiaccianti, venuti fuori dalle registrazioni video nel gabbiotto di "Cine & Città" e nella stazione di servizio della Esso: la Fiat Punto intestata al padre ed identificata nei pressi del distributore di via XXV Luglio, grazie ad un girasole di stoffa sul retro, ed il giubbotto che indossava al momento del raid. A Vaticone, invece, è contestato al momento solo il terzo attentato, quello ai danni dell'Emporio 2004. Il giovane dovrà spiegare il perché dell'impronta del suo mignolo ritrovata su una delle due taniche, una con la scritta Ammorbidente Sisa e l'altra acquistata in precedenza al distributore Esso di via XXV Luglio e contenente tracce di carburante per auto.
A quanto si apprende, i due ragazzi non si avvarranno della facoltà di non rispondere, ma sarebbero intenzionati a fare chiarezza sugli episodi, smentendo l'appartenenza ad associazioni di stampo camorristico. Secondo gli inquirenti, Tortora e Vaticone sarebbero i complici dei tre ragazzi (il 22enne Guglielmo Mandiello, il 18enne Vincenzo Carbone ed il 17enne R.M.C.) acciuffati la notte tra il 30 ed il 31 gennaio mentre piazzavano un pacco bomba davanti all'agenzia "Infortunistica Della Brenda" di Corso Mazzini. Per tutti e 5 i giovani il Gip ha riconosciuto l'aggravante dell'agire con fare camorristico. Gli inquirenti sono convinti (da qui il coinvolgimento della Procura Distrettuale Antimafia) che i 5 svolgessero il ruolo di "piccirilli": dietro compenso, dovevano fare il lavoro sporco, cioè piazzare bombe. Meticoloso e certosino il lavoro del Commissariato di Cava, che dai primi giorni di luglio ha lavorato senza sosta. L'ora X è scattata lo scorso 30 gennaio, quando, in collaborazione con la Squadra Mobile di Salerno, sono stati beccati 3 di loro mentre stavano compiendo l'ennesimo attentato.
Le indagini, però, sono partite da lontano. Gli uomini della Scientifica hanno scoperto tra le rovine della videoteca "Cine & Città" una cassetta vhs del sistema di videosorveglianza del negozio. Nei filmati era ripreso un giovane (poi identificato in Tortora) che indossava jeans, scarpe di ginnastica ed un giubbotto con la scritta Kejo. Due giorni dopo alla "Metelliana" i poliziotti scoprono un contenitore di plastica leggera, con tracce di benzina verde senza piombo, e pensano bene di sequestrare le registrazioni del distributore Esso di via XXV Luglio. Dai filmati si vedranno due giovani, una tanica (la stessa ritrovata alla "Metelliana") e l'auto di Tortora, identificabile dal girasole di stoffa. Lo stesso per l'incendio all'Emporio 2004, in più sulla tanica c'è l'impronta di Vaticone. Ora gli inquirenti vogliano chiudere il cerchio ed incastrare i mandanti.
Carbone e Mandiello ricorrono al Riesame
È stato presentato ieri dagli avvocati Enrico Bisogno ed Annalisa Buonadonna il ricorso al Riesame per Vincenzo Carbone e Guglielmo Mandiello. Dopo il rigetto dell'istanza di rimessa in libertà, saranno i giudici del Riesame a pronunciarsi sulla regolarità formale degli atti e, dunque, accogliere o rigettare la richiesta di scarcerazione. L'udienza è prevista per i primi giorni della prossima settimana.
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