Tu sei qui: CronacaHotel Victoria, è guerra aperta
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 30 novembre 2001 00:00:00
Vecchi condoni. Concessioni edilizie. E ancora mutui di agevolazione regionali per strutture alberghiere. Si apre un nuovo caso amministrativo-giudiziario che vede di fronte Pietro Barone, marito di una delle proprietarie dell'Hotel Maiorino, Rosa Balducci Maiorino, e il sindaco Alfredo Messina. Nel mirino alcuni lavori di trasformazione in abitazioni del sottotetto del Victoria Residence di via Marconi (nelle foto in alto ed al centro), attualmente di proprietà di Antonio Della Monica, che acquistò qualche tempo fa l'immobile da una delle socie, Lucia Marzo. Contro di loro, Barone ha presentato denuncia alla Procura della Repubblica, ravvisando presunti illeciti nell'avvio dei lavori. Nell'ordine: il ripescaggio di concessioni edilizie del '97, rilasciate a Lucia Marzo - già oggetto, peraltro, di un precedente procedimento penale per presunte false dichiarazioni nella concessione del condono edilizio relativo ai lavori di completamento negli ultimi piani delle palazzine A e B - e il rinnovo dei termini.
I motivi
«La concessione di nuovi termini - si legge nell'esposto - è possibile solo se cambiano i presupposti alla base dell'atto amministrativo». Concessioni vecchie e termini prorogati: quanto basta per far scattare l'illegittimità ai lavori. Per Barone ci sarebbe dell'altro: gli interventi sarebbero in contrasto con le leggi regionali, in particolare la 15/2000, secondo la quale la trasformazione dei sottotetti è consentita qualora l'edificio sia destinato in tutto, o in parte, alla residenza, mentre il Residence è destinato esclusivamente ad uso alberghiero, perché nato come dependance dell'Hotel Victoria. In più, il vincolo alberghiero, sempre secondo la normativa regionale (16/2000), non potrebbe essere modificato se non con procedure specifiche.
Tra i destinatari dell'esposto, oltre alla Procura, che stabilirà se procedere avviando un'inchiesta, anche il sindaco Messina ed il dirigente del Settore Urbanistica, Luigi Collazzo, ai quali è giunto l'invito a revocare l'autorizzazione. La risposta non si è fatta attendere: il direttore generale Vittorio Del Vecchio (nella foto in basso) ha trasmesso alla procura ed allo stesso Barone una relazione scritta da Collazzo, che ha ribattuto punto per punto alle accuse. «Le concessioni - si legge nella relazione - rilasciate alla precedente proprietaria Marzo si riferiscono alla trasformazione del sottotetto in abitazione. E con condono edilizio venivano autorizzati anche i lavori di completamento». Così il nuovo proprietario Della Monica, con il contratto di vendita, avrebbe «ereditato» anche le concessioni. «Quanto ai vincoli delle leggi regionali - continua Collazzo - non sono pertinenti, perché si tratta di immobili condonati». Ma è del 21 novembre un ulteriore esposto a firma di Barone, trasmesso anche alla Giunta regionale, in cui si ribadisce un presunto abuso edilizio: «Se sussiste per tali immobili il diritto al condono, non si ha diritto alle agevolazioni al mutuo albergativo concesso dalla Regione. C'è il rischio di vedere completato il Residence Victoria, costruito con contributo pubblico, che ha al piano mansarda quattro appartamenti per abitazioni».
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