Tu sei qui: CronacaHolding D'Andrea Company, nuovi guai in vista
Inserito da La Redazione (admin), giovedì 8 luglio 2010 00:00:00
Sembrano non conoscere tregua i guai per Antonio Della Monica: sono, infatti, in arrivo nuovi fallimenti per il patron del gruppo Despar in Campania. Almeno stando alle ultime indiscrezioni, che vedono i giudici della Sezione Fallimentare del Tribunale di Salerno, Iannicelli, Russo ed Iachia, esaminare le situazioni di Gds spa e di Trade Real Immobiliare, altre due società che afferiscono alla Holding D’Andrea Company.
Contemporaneamente aumenta il numero dei dipendenti colpiti dalla crisi aziendale, per i quali il batticuore è, ormai, all’ordine del giorno. In 1.150 ora rischiano seriamente di perdere il proprio posto di lavoro. Il crac, infatti, e la dichiarazione di fallimento potrebbero avere spiacevoli conseguenze anche sull’accordo firmato da Della Monica con gli imprenditori casertani Rosario Caputo e Carlo Catone, i quali, mediante la costituzione della “2C”, avrebbero ridato lavoro a più di 700 lavoratori.
La nomina del curatore fallimentare, ricaduta sul commercialista salernitano Giovanni Alari, ha rimesso dunque in discussione il fitto di Cavamarket e Gds. Tutto è rimandato all’asta pubblica, alla quale si potrà prendere parte solo dopo il decorso dei 60 giorni utili sia alla stesura del rapporto da parte del curatore in merito a responsabilità della vecchia proprietà ed inadempienze occorse che alla preparazione dell’inventario per la predisposizione del piano di liquidazione da presentare ai creditori del gruppo.
A questo punto potrebbe rientrare in gioco Antonino Gatto, che nei mesi scorsi era stato molto vicino all’acquisizione dei rami aziendali dell’Hdc, per poi vedersi escluso, non senza polemiche, dalle trattative. Il titolare del gruppo Despar in Calabria avrebbe dalla sua le compartecipazioni nelle proprietà proprio di Gds e Cavamarket.
Intanto, le sigle sindacali sono sempre impegnate nell’assicurare ai numerosi dipendenti coinvolti dal dissesto la conversione della cassa integrazione in Cig “per fallimento”, al fine di garantire ai lavoratori tutte le spettanze dovute.
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