Tu sei qui: CronacaGrido d'allarme del Consorzio Ceramisti
Inserito da Lello Pisapia (admin), giovedì 18 maggio 2006 00:00:00
Partito il ciclo di incontri con i candidati sindaco per Cava de'Tirreni organizzati dal Consorzio Ceramisti Cavesi e dall'Associazione di donne "La Rosa di Gerico". L'esordio è toccato lunedì 15 maggio ad Alfredo Messina. Seguiranno Guido Pomidoro, Luigi Gravagnuolo, Vincenzo Passa e Giovanni Baldi. L'opportunità per i candidati sindaco di esporre i loro programmi politici, ma anche l'occasione per un dialogo tra i settori produttivi cavesi, in particolare tra il comparto ceramico e la classe politica metelliana. Ed il Consorzio Ceramisti Cavesi, importante realtà produttiva della città, che organizza ed ospita gli incontri, rappresenta un interlocutore qualificato per tutte le problematiche del settore.
«Cava de'Tirreni è il polo ceramico più grande di tutto il Centro Sud. In città operano - spiega Maria Rosaria Perdicaro, presidente del Consorzio Ceramisti Cavesi - oltre ad un gran numero di artigiani e di imprese dedite alla produzione di semilavorati e di oggettistica, anche numerose aziende produttrici di pavimenti e rivestimenti. Da una ricerca effettuata dal Consorzio emerge che gli addetti ai lavori erano circa 500 nel 2001 e 350 nel 2005. Le cifre testimoniano l'importanza del settore, ma la contrazione degli occupati dimostra anche che vi sono problemi di cui tutti devono prendere atto e che impongono una maggiore attenzione della classe politica. In tale ottica, va vista positivamente l'adesione di Cava nel 2003 all'Associazione Italiana Città della Ceramica».
Un'adesione, però, che non sembra aver sortito i frutti sperati. Perché? «Per una serie di motivi. Innanzitutto, non siamo mai stati chiamati a discutere sul disciplinare, che, per essere approvato, aveva ed ha bisogno di alcune correzioni. In secondo luogo, i prodotti esposti nelle varie mostre dell'AICC non rappresentano la tipologia dell'intera produzione cavese. Ed ancora, a Cava si producono pavimenti e rivestimenti con caratteristiche differenti da quelle del polo sassuolese, per cui, per accedere ai marchi di qualità, occorrerebbe una normativa specifica, che tenga conto delle caratteristiche della produzione del luogo. Inoltre, i nostri artigiani, oltre che per la concorrenza esterna ed interna, soffrono anche perché, ancora oggi, non firmano i propri prodotti con l'indicazione del luogo di produzione reale».
Quali gli interventi più urgenti? «E' necessario soprattutto promuovere il prodotto. E purtroppo - si duole Maria Rosaria Perdicaro - per mancanza di spazi (quelli inizialmente concessi sono stati ridotti), il Consorzio non ha potuto organizzare e realizzare il Centro di Ricerca, che sarebbe potuto diventare il punto di riferimento per tutto il Centro Sud, valorizzando l'intero territorio. Attualmente, invece, tutti i ceramisti sono costretti a rivolgersi al Centro Ceramico di Bologna. Il Consorzio, però, pur non avendo potuto svolgere a pieno la sua funzione, ha fatto ugualmente la sua parte, fungendo da pungolo culturale e stimolando l'interesse delle Università, di designers di fama internazionale, come Dalisi, Palterer e Burkhardt, che sono stati e sono di supporto per la ricerca sulle materie e per l'innovazione stilistica, con la realizzazione di prodotti all'avanguardia. Ma questo è solo un primo sforzo iniziale».
La priorità per il prossimo futuro? «E' indispensabile una stretta collaborazione tra istituzioni ed imprenditori, che metta questi ultimi nelle condizioni di esportare la propria capacità ed i propri prodotti nei mercati emergenti, rompendo con scelte che alcun apporto possono dare in termini di sviluppo. Una sinergia che metta altresì il Consorzio in grado di operare con tutti gli strumenti di cui ha bisogno. E' augurabile, quindi, che il futuro sindaco stabilisca un rapporto privilegiato con il Consorzio Ceramisti Cavesi, individuandolo finalmente come portatore degli interessi generali della categoria».
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