Tu sei qui: CronacaGravi disservizi, Cstp sott'accusa
Inserito da (admin), giovedì 22 aprile 2004 00:00:00
Per i disservizi del trasporto pubblico del Cstp cresce a vista d'occhio il malcontento dei pendolari lungo le fermate di Salerno e provincia. Le lamentele vanno dalla carenza di collegamenti agli endemici ritardi, dalla scarsa pulizia dei bus al salto delle corse, dal comportamento di alcuni conducenti, che non rispettano le fermate, alla necessità di dare più sicurezza a chi viaggia. Per questi disagi, che vengono vissuti quotidianamente da migliaia di viaggiatori, nel 2003 sono stati stati recapitati 35 reclami di utenti all'ufficio preposto di Piazza Luciani. Di questi reclami 30 hanno riguardato segnalazioni per precarietà dei collegamenti e dei mezzi, mentre 5 hanno riguardato il comportamento del personale non in armonia con le norme che regolano le prestazioni dell'importante servizio pubblico di alcuni dipendenti, con un seguito disciplinare per questi addetti che va dal richiamo scritto alla multa ed anche alla sospensione dal servizio. Nei primi mesi di quest'anno il trend dei reclami scritti continua più o meno con la stessa frequenza dell'anno scorso, mentre sembra in crescita il numero di utenti che segnala via telefono al Cstp le inefficienze delle prestazioni. «I reclami giungono da ogni parte della provincia, ma il numero maggiore giunge dai viaggiatori della città di Salerno», commenta il direttore generale del Cstp, Antonio Barbarino. Il che dimostra che le carenze del trasporto pubblico sono presenti in ogni angolo della provincia e che nella città capoluogo vengono avvertite di più. La situazione non è migliore nei centri dell'Agro nocerino-sarnese, dell'area dei Picentini e della Piana del Sele, dove soprattutto gli studenti che frequentano l'Università della Valle dell'Irno vengono assoggettati a vere e proprie odissee quotidiane per spostarsi nei viaggi di andata e ritorno. Lunghe attese alle fermate, corse non effettuate, fermate saltate, mezzi sporchi, pensiline insufficienti o rotte e tanti altri problemi sono, dunque, all'ordine del giorno per migliaia di studenti e lavoratori che utilizzano i bus dell'ex Atacs per recarsi nei luoghi di studio e di lavoro. «Noi sicuramente abbiamo le nostre responsabilità - sostiene il direttore Barbarino - per alcuni disservizi, come ad esempio i bus che non vengono puliti bene dall'impresa preposta a questo servizio, ma non possiamo essere i destinatari di tutte le colpe se i bus arrivano in ritardo o saltano una corsa a causa del traffico intenso che invade le strade urbane ed extraurbane. Se i collegamenti effettuati dal nostro servizio sono insufficienti a soddisfare le esigenze della domanda, è opportuno che del problema se ne facciano carico anche gli Enti interessati, a partire dalla Provincia e dalla Regione, che dovrebbero mettere in atto gli adempimenti necessari per il potenziamento delle linee». Intanto, ad aggravare la situazione, oltre ai ritardi strutturali che ostacolano la riorganizzazione di un settore così importante, ogni giorno, su 300 bus in dotazione al Cstp, circa 50 restano fermi nei depositi per guasti o manutenzione.
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