Tu sei qui: CronacaGommista e ville, l'amara denuncia di una cittadina cavese
Inserito da (admin), giovedì 6 settembre 2012 00:00:00
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta inviata al giornalista Livio Trapanese da una cittadina cavese, che sottopone all’attenzione generale la problematica del gommista operante in Corso Principe Amedeo. In evidenza anche la scarsa cura di giardini e ville cittadine. Leggiamo insieme:
«Stamane, mercoledì 5 settembre 2012, gli operai del Comune hanno provveduto a rinnovare la segnaletica orizzontale assegnando n. 3 posti macchina, con vernice gialla, al gommista Adinolfi Carmine, operante in Corso Principe Amedeo, 31. Altri posti sono stati contrassegnati con vernice blu.
Alle ore 19.15 dello stesso giorno, ho visto transitare la volante della Polizia Locale, contrassegnata sul tetto con il n. 6. Ebbene, gli occupanti della volante, regolarmente in divisa, sono passati dinanzi al civico 31, sede dell’attività di cui sopra, senza nemmeno voltarsi per controllare se tutto era secondo regolamento comunale. In effetti il suddetto venditore-riparatore di pneumatici in quei momenti occupava i 3 posti a lui assegnati, più 6 posti contrassegnati dalle strisce blu. L’Ordinanza Sindacale n. 267 del 28 luglio 2009 dispone, invece, che alle 19.00 il gommista in parola è tenuto a fermare l’attività, per riprenderla alle 7 del mattino successivo! Nel contempo alcuni conducenti di vetture, io compresa, giravano intorno al nostro condominio dove risiediamo, nella vana speranza di trovare un posto per parcheggiare.
Non si è ancora capito come mai i dipendenti della Metellia Servizi S.r.l. non sanzionano le macchine ferme sulle strisce blu, occupate abusivamente dallo stesso gommista, mentre multano noi residenti se, per soli cinque minuti, non avendo trovato posto in zona, portiamo la spesa a casa. Evidenzio, ancora una volta, il continuo frastuono e il logorio psicologico che provoca il macchinario che il gommista usa per avvitare e svitare i pneumatici, essendo esso inadatto al luogo ove viene adoperato, essendoci persone che dormono e vivono negli appartamenti sovrastanti.
L’occasione mi è grata per sottoporle un altro problema! Sullo stesso corso Umberto I ci sono i platani che si presentano incolti e pieni di pidocchi! Una volta venivano potati e curati, mentre ora sono abbandonati come, del resto, tutti i giardini di Cava de’Tirreni e come la fontana sita nell’aiuola di corso Principe Amedeo (adiacente la stazione ferroviaria), che, essendo vuota e sporca, è diventata un vero vespasiano di rumeni e quanti frequentano la pseudo villetta. Sulle aiuole non esiste più l’erba!
Cava de’Tirreni era soprannominata “La piccola Svizzera” per la bellezza e la pulizia, oggi è diventata una “cloaca massima”. Fiduciosa del suo interessamento, colgo l’occasione per inviarle distinti saluti».
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