Tu sei qui: CronacaGifra, mezzo secolo per formare i giovani
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 30 ottobre 2001 00:00:00
La Gifra Antoniana celebra i suoi cinquant'anni di vita. L'associazione cattolica, fondata nel '51 dal francescano padre Marco Adinolfi, ha indetto per oggi e per domani 31 ottobre il raduno del giubileo antoniano. Tutti i protagonisti di quella stagione e tutti quelli che si sono formati in questi 50 anni alla scuola della preghiera, dell'azione e del sacrificio si ritroveranno intorno a padre Marco Adinolfi ed al suo successore, padre Giuseppe Baldini, che ne ereditò il patrimonio ed ancora oggi, nonostante l'età, ne sorregge le sorti con entusiasmo ed amore. Un incontro tra amici, tra fratelli, un ritrovarsi tra quelle mura che sono state per tantissimi una scuola di dottrina cristiana e sociale. «Sì - aggiunge Francesco Gravagnuolo, che ne fu uno dei primi soci - una scuola di straordinario ed ineguagliabile valore, nella quale si sono formati centinaia di giovani cavesi». Erano gli anni in cui la Giac, il movimento giovanile di Azione cattolica, era impegnato in una grande mobilitazione politica e religiosa. E, tra i suoi impegni sotto la presidenza di Carlo Carretto, v'era la grande attenzione alle condizioni economiche della gioventù italiana. In tale clima padre Marco Adinolfi, francescano, intellettuale, raccoglie il messaggio e dà vita alla Gifra Antoniana. Ed intorno a lui si adunano Giuseppe Raimondi, oggi ex direttore generale di banca in pensione, Felice Scermino, presidente di Corte d'Appello, Alfonso Di Serio, manager di industria, Francesco Gravagnuolo, direttore di banca, Gennaro Avallone, Enzo Criscuolo, Enzo Senatore e tanti altri. Insieme lavorano al servizio della comunità.
I gruppi
Nella città il movimento giovanile aveva basi solide, vive e vitali con le associazioni cattoliche «S. Francesco D'Assisi», nella parrocchia S. Adiutore, e «S. Giovanni Berchemans» nella frazione di Pregiato. Una storia, la loro, che risaliva agli inizi del secolo ed era stata scritta da sacerdoti come Mario Violante, Giuseppe Trezza e Innocenzo Sorrentino. Forti e coerenti, avevano lottato contro la bufera fascista senza piegarsi e lì, in piccole ed anguste sale di parrocchia, avevano fortificato la mente ed il cuore di tanti giovani che nel dopoguerra hanno costituito la classe politica ed amministrativa della città. Un cammino, quello tracciato da padre Adinolfi, entusiasmante. La sua «cucciolata» cresceva, ma venne il tempo dell'addio. Emigrò a Roma, a Milano, a Gerusalemme, impegnato in studi severissimi di Sacra Scrittura. Oggi è un'autorità in campo religioso: è emerito di sacra Scrittura nel Pontificio Ateneo Antoniano di Roma e nello Studium Biblicum Franciscum di Gerusalemme. Ma ha portato sempre nel suo cuore e negli occhi i visi dei tanti giovani che intorno a lui avevano riscoperto i valori della verità, della giustizia e dell'impegno sociale.
Il raduno
Ed oggi si ritrovano. «È un motivo d'orgoglio per noi vecchi soci, allora fanciulli aspiranti, adolescenti Juniores; ci ritroveremo nel nome - dichiara Giuseppe Raimondi, primo presidente e punto di riferimento per anni dell'associazione - di S. Francesco e S. Antonio e tutti insieme saremo accolti ancora una volta, come allora, dal sorriso dell'indimenticato ed amato padre Marco. Sarà un motivo di grande gioia per tutti». Già nella serata di ieri molti sono arrivati e hanno iniziato ad assaporare l'aria del ritorno. Il raduno avrà inizio oggi, ma domani prende l'avvio quello del Giubileo. Alle 8,30 registrazione dei partecipanti, alle 9,30 messa sociale, alle 11 adunanza con la prolusione di padre Marco Adinolfi. Al termine la cerimonia del tesseramento con la consegna delle tessere e dei distintivi. «Certamente saranno presenti con noi quanti ci hanno lasciato: già vedo il volto sorridente di Fortunato Petrone, papà di padre Luigi, il possente e coriaceo Lillino Greco, il mattacchione Alfonso Gravagnuolo - commenta Alfonso Di Serio - Ricordo con struggente nostalgia quelle serate trascorse insieme con gli amici all'aperto o nella sede a cantare. Erano i canti della montagna o della Giac. Riascoltarli sarà per tutti noi un tuffo nel passato». L'allegra brigata già vive dalle prime ore di oggi il Giubileo. Tutti impegnati nelle prime ore del mattino nell'approntamento di una mostra fotografica, che ripercorrerà i cinquant'anni di vita dal '51 ad oggi. Da ricordare, poi, che alle 18, nella sala del Consiglio comunale, nell'ambito della XXVII edizione della Lectura Dantis Metelliana, promossa ed organizzata da padre Attilio Mellone, padre Marco Adinolfi terrà una lezione sul tema «I personaggi del Nuovo Testamento nella Divina Commedia». Ad ascoltarlo ci saranno certamente anche tantissimi soci della Gifra Antoniana.
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