Tu sei qui: Cronaca"Genoino", lezione di vita con Pecoraro Scanio
Inserito da Franco Bruno Vitolo (admin), martedì 27 dicembre 2005 00:00:00
Un augurio poco formale e molto speciale lo hanno ricevuto gli studenti del Liceo Scientifico "Genoino". Nel giorno delle rituali "festicciole prevacanze", hanno incontrato in Aula Magna Marco Pecoraro Scanio, Assessore provinciale allo Sport. Ma non hanno "ascoltato" l'Assessore, bensì l'uomo e lo sportivo. Colui che si è formato nello sport ad alti livelli (ha giocato anche nell'Inter in Serie A), ricavandone la lezione più pura, il veicolo per quei valori, fondamentali anche nella vita, che egli ha trasmesso alla platea nel suo messaggio: massimo impegno personale, spirito di gruppo, senso della competizione, ma col riconoscimento dell'altro e dei suoi meriti, capacità di gestire sia le vittorie che le sconfitte, di saper stringere i denti quando occorre, di reagire nel miglior modo possibile, di sapersi far spingere dalla forza dell'emozione, di seguire delle regole morali e pratiche. Nel suo discorso, Pecoraro Scanio è entrato in feconda interazione con il video proposto ad inizio di manifestazione. Si tratta di "Angeli nel pallone", un cortometraggio commissionato dall'EXPOscuola e realizzato dal Liceo Scientifico "Genoino", dall'Istituto Magistrale "De Filippis" e dall'ITC di Salerno. Racconta l'incontro, all'EXPO appunto, di due ultrà, un "pisciaiuolo" ed un "cavaiuolo", che però si conoscono come persone, come adolescenti uniti da problemi comuni: la disoccupazione in famiglia, le "sole" delle ragazze, i rapporti con i professori, per cui, quando scoprono la loro rivalità, non hanno più il coraggio di scontrarsi, ma insieme, a braccetto, se ne vanno in giro per l'EXPO e si "attaccano al tram", sperando di entrarvi dentro al più presto dalla porta principale, avendo risolto i loro problemi esistenziali e sociali. Il racconto del video ha permesso a Pecoraro di evidenziare l'importanza della reazione alle difficoltà ed anche di ricordare che, a dispetto di qualche luogo comune, "essere ultrà non è essere teppisti", ma un modo di stare insieme che, se realizzato senza aggressività o gesti sconsiderati, può regalare molti dei valori che aiutano un giovane a stare bene. Al termine dell'incontro, baci, abbracci e, soprattutto, tante riflessioni da portare casa, per vivere meglio. E non solo il Natale...
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