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Cronaca

Garza nell'addome, provvedimenti in vista

Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 18 marzo 2002 00:00:00

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Nuovi chiarimenti sul caso della garza dimenticata nell'addome: viene ascoltato il primario che ha eseguito l'intervento. L'impressione è quella che si vogliano abbreviare i tempi dell'inchiesta interna, voluta dall'assessore regionale alla Sanità, Rosalba Tufano. Gli ispettori specializzati, nominati per avviare i controlli, hanno convocato la ginecologa Maria Aolide Tonin, ex primario di Ostetricia dell'ospedale "Santa Maria dell'Olmo" (nella foto), che il 21 febbraio scorso, con Vincenzo Carotenuto, aiuto ginecologo di Nocera Inferiore, e l'anestesista cavese Annamaria Pisapia, ha eseguito l'intervento di asportazione di un mioma dall'utero di Elena Falcone.

Il colloquio

Il colloquio si è tenuto negli uffici della direzione generale di via Federico Ricco, a Nocera Inferiore, alla presenza del direttore sanitario dell'Asl Sa1, Domenico Della Porta. Circa un'ora: tanto è durato il faccia a faccia per raccogliere una prima versione dei fatti. Per ora c'è già una prova: nell'addome di Elena è stata ritrovata la garza. Un errore, una fatalità? Per i commissari regionali si tratta di verificare l'intero iter seguito dall'équipe cavese: dalla diagnosi del mioma alla dimissione della paziente, con un occhio particolare alle procedure adottate durante l'intervento. Il tutto per individuare presunte omissioni e, soprattutto, controllare la veridicità della documentazione. È stata, così, studiata la cartella clinica di Elena, che, secondo quanto riportato dai verbali, non presenterebbe alcuna anomalia, né tanto meno correzioni apposte in una momento successivo ad una prima redazione. Stesso risultato per l'esame dei registri della sala operatoria. Le schede, imposte con un'ordinanza interna dal nuovo direttore sanitario dell'Asl Domenico Della Porta, riporterebbero un conteggio esatto delle garze e tamponi usati durante l'intervento. Toccherà all'ex primario Tonin, dal 28 febbraio in pensione, stilare una relazione scritta sull'argomento. Prima di inviare il documento alla Regione, la ginecologa si consulterà con i collaboratori, che erano presenti al tavolo operatorio.

Gli accertamenti

Riuscire a stabilire chi materialmente non ha prelevato la garza prima di ricucire l'addome, con ogni probabilità, sarà alquanto difficile. «I controlli sono senza dubbio difficili - fanno sapere dall'Asl - ma lo scopo ufficiale dell'inchiesta, avviata dall'assessore Tufano, è puramente conoscitivo». Da Palazzo Santa Lucia, però, non si lascia spazio a dubbi: una volta terminati gli accertamenti ed individuate le eventuali responsabilità, scatterebbe la sanzione. Intanto, l'avvocato della donna, Francesca Straticò, avrebbe presentato un esposto alla Procura della Repubblica. E già oggi gli inquirenti potrebbero richiedere il sequestro della cartella clinica. Per ora dalla sede di Nocera fanno sapere di non aver ricevuto alcuna ordinanza.

CURE AL TELEFONO DOPO L'OPERAZIONE SOTTO ACCUSA

Per attenuare i dolori post operatori le furono prescritti degli antibiotici. Elena Falcone era già in Calabria, ma l'équipe cavese, contattata a telefono dalla donna, le raccomandò di rivolgersi all'ospedale più vicino, qualora le fitte tardassero a scomparire. Questo uno dei particolari venuti fuori nel corso dell'incontro tra il primario Maria Aolide Tonin ed uno degli ispettori nominati dall'assessore regionale alla Sanità, Rosalba Tufano. A pesare, dunque, sull'amara vicenda, oltre alla presunta dimenticanza della garza lasciata nell'addome, sarebbe stata anche la distanza tra la paziente e l'équipe che ha eseguito il primo intervento. Era stata proprio la giovane donna a scegliere il presidio cavese per il rapporto di amicizia che la lega da anni alla ginecologa Tonin. E così, dopo la diagnosi di mioma (un particolare tipo di fibroma all'utero legato alla fibra muscolare), Elena aveva deciso di programmare l'intervento presso il Reparto di Ostetricia e Ginecologia del Santa Maria dell'Olmo. La prenotazione era fissata per il 21 febbraio. Elena è arrivata a Cava qualche giorno prima per alcuni esami di routine. Nella tarda mattinata di giovedì 21 è entrata in sala operatoria, dove è rimasta per circa due ore. Dalla cartella clinica risulta che l'operazione era perfettamente riuscita. Dopo un giorno di degenza la donna è stata dimessa. Le vicissitudini di Elena sono iniziate una volta tornata a Castrovillari: per giorni la donna ha accusato forti dolori alla pancia. I medici cavesi hanno raccontato di essere stati contattati telefonicamente: «Prendi questi antibiotici per i dolori post operatori», le avrebbero raccomandato. Purtroppo, la lontananza non ha consentito un controllo successivo. «Se continuano deve rivolgersi all'ospedale più vicino»: Elena così ha fatto. Si è presentata all'azienda ospedaliera di Castrovillari e da una radiografia si è scoperta la garza dimenticata nell'addome.

IL MANAGER FERRAIOLI NON SI PRONUNCIA ANCORA

Raffaele Ferraioli (nella foto), manager dell'Asl Sa1, è in attesa degli esiti dell'inchiesta interna avviata dall'assessorato regionale alla Sanità. Già dalla fine di questa settimana, dal suo ufficio di Nocera Inferiore potrebbero partire dei provvedimenti disciplinari nei confronti dei medici dell'équipe cavese che il 21 febbraio scorso operò Elena Falcone. A rendere nota la notizia sono gli stessi funzionari della direzione generale, i quali mostrano grande cautela per l'amara vicenda che attende ancora chiarimenti. Stando a quanto riportato dai dirigenti, il manager Ferraioli avrebbe manifestato la sua intenzione di prendere visione dei risultati degli accertamenti avviati dagli ispettori regionali. In direzione ci vanno con i piedi di piombo nel parlare di «sanzioni». Lo stesso direttore si è trincerato dietro un no comment e, interpellato per un commento, ha preferito rinviare le sue dichiarazioni quando avrà maggiori elementi a disposizione. Ha, comunque, precisato che, qualora al termine delle indagini venissero ravvisate delle responsabilità, sarebbe pronto a prendere dei provvedimenti di natura disciplinare. Ferraioli, intanto, ha richiesto una nuova consultazione sull'idea del project financing per la realizzazione del nuovo ospedale nella zona di Santa Lucia. In una lettera, firmata dalla dirigenza di via Federico Ricco, si informa l'assessore regionale alla Sanità, Rosalba Tufano, dell'innovativo progetto presentato in autunno della società Siemens, avanzando una serie di proposte circa i tempi ed i modi per avviare l'intera procedura, che prevede come primo passo la presentazione del progetto e l'accordo sulle modalità di restituzione del sostanzioso finanziamento.

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