Tu sei qui: CronacaGallotta, sui diritti l'ultima battaglia
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 1 febbraio 2002 00:00:00
È stato, per oltre un decennio, il Commissario straordinario, per conto della Regione, di «Villa Rende» e di tutte le Ipab cavesi (istituzioni assistenziali), che ha ammodernato e ristrutturato. Ha fondato, sempre a Cava, l'Università popolare della Terza età. Giuseppe Gallotta, originario di Eboli, è un personaggio molto conosciuto nella città metelliana. Da anni lotta affinché non gli vengano cancellati, dalla sua prestigiosa carriera, il lavoro dei suoi anni giovanili, dal 1955 ai primi anni '70. Allora lottò per fare in modo che gli ex braccianti, diventati assegnatari di una casa, una stalla, un forno per il pane e quattro ettari di terreno, diventassero a tutti gli effetti coltivatori diretti. Siamo nella Piana del Sele della fine degli anni '50. Le nuove borgate rurali (Gromola a Capaccio, S. Cesareo ad Albanella, Carillia ad Altavilla, S. Lazzaro a Serre) cambiarono la natura degli ex territori del latifondo. «Con la proiezione dei film di Amedeo Nazzari e del neorealismo italiano, educavamo questa gente a stare insieme, a sentirsi comunità. Io ero quello che azionava il proiettore ed ogni sera stavo con loro sulle aie o d'inverno nelle stalle. Li aiutavo in tutte le loro necessità». Giuseppe Gallotta è uno dei principali protagonisti di quella stagione, è inquadrato «assistente sociale» dell'Ente di Riforma, già emanazione dell'Onc, opera nazionale combattenti. Un'esperienza studiata da fior di sociologi americani. Il lavoro di Gallotta va avanti per anni, fino a quando la sezione «Riforma Fondiaria» dell'Opera Nazionale Combattenti si scioglie e diventa Esa (che origina l'attuale Ersac). Arriva, poi, l'istituzione della Regione Campania. Gallotta va a fare il collaboratore di Nicola Mancino, primo presidente regionale, e poi di Enzo Scotti. Fonda «Terranostra», l'organizzazione agrituristica della Col diretti, ed è all'Inipa, l'ente di formazione professionale della Coldiretti. Al momento della pensione, quando cerca di «ricostruire» la sua lunga ed articolata carriera professionale, scopre che quel decennio e più di lavoro giovanile svolto alla Riforma Fondiaria è stato cancellato. «Mancava l'investitura formale della qualifica e del grado», gli scrive beffardo il responsabile dell'Ersac. Niente di più falso, migliaia di persone possono testimoniare il contrario. Gallotta, che ha un carattere coriaceo, fa intervenire il difensore civico regionale, Giuseppe Fortunato, scrive a Bassolino, chiede ascolto, rispetto e giustizia.
Prima il sindacato, poi la Regione
Giuseppe Gallotta, 76 anni, diploma magistrale in tasca, scartò subito una tranquilla carriera di uomo di scuola per dedicarsi all'impegno politico, associativo e sindacale. È stato collaboratore di Enzo Scotti, Nicola Mancino e Gaspare Russo. Per la Coldiretti è stato dirigente dell'Inipa e di Terranostra.
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