Tu sei qui: CronacaGallo stroncato da un'emorragia
Inserito da (admin), giovedì 12 aprile 2007 00:00:00
Un'emorragia interna. Una grave complicanza sopraggiunta nella notte ha ucciso Enzo Gallo, l'ex assessore allo Sport della Giunta Abbro, precipitato martedì mattina dal balcone al 3° piano della sua abitazione in via Palmieri. Erano da poco trascorse le 2 quando il suo cuore ha cessato di battere. Gallo era stato trasferito in serata dall'ospedale "Santa Maria dell'Olmo" all'Umberto I di Nocera Inferiore, proprio per l'aggravarsi delle sue condizioni. Alle diverse fratture, riportate nella caduta, si era aggiunto il rischio di lesioni interne, concretizzatosi qualche ora più tardi. L'intervento dei medici non ha scongiurato la tragedia. La salma è rimasta a disposizione degli inquirenti, che hanno disposto nella stessa giornata di ieri l'esame esterno.
Come si ricorderà, al momento della caduta Enzo Gallo era solo in casa. Una circostanza, questa, che si ripeteva ormai da qualche tempo, vista la vita ritirata che conduceva, complice il forte stato depressivo che lo attanagliava e le precarie condizioni di salute. La disgrazia si è consumata in pochi attimi. Secondo la ricostruzione fornita dai Carabinieri della Stazione locale, che hanno seguito le indagini, erano da poco trascorse le 10.30 di martedì. Enzo Gallo sarebbe uscito sul balcone della sua abitazione al 3° piano e da lì sarebbe precipitato, finendo il suo volo su una 500 parcheggiata sotto al portone. L'impatto è stato violento: i muratori che stavano lavorando in un cantiere distante pochi passi si sono accorti dell'accaduto ed hanno allertato i soccorsi. Sul posto sono giunti immediatamente il medico del 118 (gli operatori della Croce Bianca) ed una gazzella dei Carabinieri. Gallo è stato subito soccorso e trasportato al "Santa Maria dell'Olmo".
Intanto i militari, diretti dal comandante Paolo Mannino, hanno avviato i primi accertamenti. Fin da subito gli inquirenti avrebbero escluso la pista violenta, visto che Gallo era solo in casa. Lo stato depressivo in cui era caduto l'ex assessore ha fatto propendere per un gesto estremo. Ieri la conferma dall'esame del medico legale, che ha escluso l'ipotesi di aggressioni, come anche di una caduta accidentale. Per tutta la giornata di ieri amici e conoscenti di Gallo hanno raggiunto l'ospedale "Umberto I" di Nocera Inferiore, dove si trovava la salma. Una folla silenziosa si è assiepata davanti all'obitorio, dove giaceva l'ex assessore Gallo. I funerali dovrebbero essere celebrati oggi, anche se non sono ancora stati fissati.
Un figlio d'arte tra calcio e politica
Enzo Gallo era figlio d'arte. Il papà, Tommaso, era stato consigliere comunale della Dc ed assessore agli inizi degli anni '70. Approdato in Consiglio comunale giovanissimo, aveva già alle spalle una proficua militanza nella direzione del partito della Dc. Era stato uno dei primi non eletti alle elezioni amministrative del '78, ma entrò in Consiglio per surroga l'11 gennaio dell'80 ed il 5 novembre dello stesso anno, a pochi giorni dal sisma, fu eletto assessore allo Sport. Costituì, insieme agli assessori Gennaro Galdo e Mario Foresta, il "trio giovani", particolarmente vicino prima al sindaco Federico De Filippis e successivamente al prof. Eugenio Abbro durante la fase della ricostruzione della città dopo il terremoto. Si rivelò un giovane brillante e particolarmente attento alle problematiche giovanili e sportive. Lo sport, in particolare il calcio, era stato unitamente alla politica il suo grande amore. Da giovane studente, era stato commentatore sportivo di Radio Cava Centrale e della tv Telecava. I suoi commenti erano particolarmente apprezzati. Aveva conquistato il cuore dei tifosi cavesi per la sua semplicità e competenza nei giudizi.
Politica e sport amori sino alla fine. Dopo il crollo della Dc aveva seguito le vicende politiche cavesi, ma solo negli ultimi 5 anni si spinse, di fronte alla crisi dei partiti, a fondare un movimento politico, "Polis", ed intorno aveva raccolto moltissimi giovani, che aveva avviato ai segreti del mondo politico. Nell'ultima campagna elettorale abbandonò Messina e si schierò apertamente con il candidato Luigi Gravagnuolo, conquistato dal suo Progetto della Qualità, che ha difeso sino alla fine. Ma non aveva dimenticato il patrimonio di idee acquisito nella sua lunga milizia tra le file della Dc, prima nella corrente morotea, rappresentata a Salerno da Lettieri e Pinto, e poi fedelissimo del prof. Eugenio Abbro, e non si stancava di diffonderlo tra i giovani. Amava dire che era un patrimonio di valori concreti, idonei a costruire una società salda e democratica.
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