Tu sei qui: CronacaFrattaglie nella passata, al via l'inchiesta giudiziaria
Inserito da (admin), giovedì 6 maggio 2004 00:00:00
Avviato un procedimento giudiziario per il caso dell'intestino ritrovato nella passata di pomodori acquistata nel Superalvi di via Principe Amedeo. La Polizia Municipale ha emesso un avviso di reato contro ignoti per sofisticazione di generi alimentari. Chi, come e quando è stato introdotto il corpo estraneo nella passata: sono i quesiti cui si dovrà dare una risposta. Di sicuro, l'episodio è accaduto nella fase antecedente l'imbottigliamento, considerata la tipologia delle linee di lavorazione del pomodoro. Questo è l'unico momento in cui il ciclo lavorativo è privo sia di controllo che di garanzie sanitarie. Intanto, cresce l'attesa per i risultati delle analisi di laboratorio effettuate dall'Arpac sui campioni dei prodotti dell'azienda conserviera ravennate Natureal, prelevati la settimana scorsa dal supermercato metelliano. Essi avranno una valenza probatoria nel caso di apertura di un'indagine. E desta curiosità il responso dell'Agenzia regionale di prevenzione sull'entità del residuo ritrovato nella bottiglia di passata di pomodori della stessa marca. L'ufficio operativo di prevenzione dell'Asl Sa1 fa sapere che i risultati completi e definitivi dei campioni si avranno solo verso la fine di questo mese. Da indiscrezioni, trapelate dalla Polizia Municipale, prende corpo l'ipotesi che il residuo potrebbe non essere un intestino animale, bensì un profilattico. Un'ipotesi non secondaria nell'individuazione delle responsabilità. La vicenda ebbe inizio la settimana scorsa, quando Antonio Vitale, ex dipendente della Manifattura Tabacchi di Viale Crispi, oggi pensionato, acquistò alcune bottiglie di passata nel supermercato di via Principe Amedeo. «Un prodotto conveniente e di buona marca», raccontò. Ma al momento dell'uso «dalla bottiglia penzolò una cosa flaccida e disgustosa». Immediata la segnalazione ai Vigili Urbani ed all'ufficiale sanitario Giovanni Baldi, che provvidero al sequestro di una campionatura del prodotto prelevato dagli scaffali del supermercato ed all'invio dei campioni all'Arpac per le analisi. Anche l'Unione Consumatori metelliana si sta interessando del caso. «Aspettiamo l'esito delle analisi di laboratorio - fa sapere il presidente, l'avv. Luciano D'Amato - poi valuteremo le iniziative che, come associazione a tutela dei diritti dei consumatori, andremo ad adottare».
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