Tu sei qui: CronacaFrattaglie nel pomodoro, il giallo della passata
Inserito da (admin), venerdì 30 aprile 2004 00:00:00
Passata alla trippa. No, non è un piatto pronto per massaie svogliate, ma la brutta sorpresa che ha lasciato di stucco una casalinga di Cava de'Tirreni intenta a preparare il sugo. Già, perché dalla bottiglia appena dissigillata fuoriesce uno strano elemento viscido e biancastro. Un attimo di disgusto, poi lo esamina con attenzione: è un pezzo di intestino della lunghezza di ben 30 centimetri. Probabilmente, le interiora di un animale. Passato lo stupore, la reazione è immediata. Il marito si precipita al Comando dei Vigili Urbani per denunciare il fatto. Come prova, porta la bottiglia aperta con il suo orrido contenuto. Lui è Antonio Vitale, ex dipendente della Manifattura Tabacchi. Da quando è in pensione aiuta la moglie nelle faccende di casa, in particolare gli tocca fare la spesa tutte le mattine. «Mi ero recato, come sempre, al Superalvi di Corso Principe Amedeo. Dovevo acquistare, tra l'altro, una bottiglia di passata. Ho dato un'occhiata in giro, bisogna pur risparmiare qualche euro. Ho optato, alla fine, per una confezione di NatuReale, offerta ad un prezzo convenientissimo per le mie tasche. Il pomodoro è il tesoro del nostro Sud, qualsiasi marchio va bene mi sono detto, sono tutti di qualità, ed allora ben venga lo sconto eccellente». Purtroppo, a suo dire, quella bottiglia aveva ben altro contenuto. E così ha deciso, per tutelare anche gli altri consumatori, di denunciare il fatto. Ora il caso è nelle mani dei Vigili e del responsabile dell'Asl Sa1, dott. Giovanni Baldi. Questa mattina (ieri pomeriggio gli alimentari erano chiusi) si procederà all'ispezione sanitaria. «Un controllo di routine. Preleveremo - spiega Baldi - una campionatura dello stesso prodotto e della stessa marca e provenienza per verificare l'eventuale presenza di anomalie». Passata "inquinata" o allucinazione? È giallo al momento. «Purtroppo, la bottiglia che ci hanno portato era aperta - continua l'ufficiale sanitario - e l'indagine è compromessa. Quel reperto per noi non ha alcuna valenza probatoria. Diverso, invece, se si riscontreranno analogie nei campioni che preleveremo oggi». Lo conferma anche il comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Ferrara: «Al momento, non parlerei di alcun reato penale. Quella bottiglia, così come ci è stata portata, non è assolutamente una prova». Il pensionato insiste, non gli va di passare per visionario. «Mia moglie, ne sono certo, non stava cucinando piatti con interiora o insaccati. Non è stata, quindi, una sua disattenzione. L'intestino, purtroppo, era proprio lì, in quella bottiglia intatta fin quando non l'abbiamo aperta per il sugo». E qui si lascia andare ad altre confidenze: «Mi è già capitato un'altra volta di incappare in un incidente simile. Pensi che qualche mese fa in una confezione di sottaceti uscì un mozzicone di sigaretta. Segno che la manipolazione degli alimenti presso le industrie di conservazione viene effettuata senza alcun controllo da parte delle autorità sanitarie preposte». Insomma, capitano tutte all'ex dipendente della Manifattura. Sarà fatalità o altro?
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