Tu sei qui: CronacaFinti impiccati davanti alla "Di Mauro"
Inserito da (admin), martedì 7 giugno 2005 00:00:00
Sono apparsi ieri mattina, alle prime luci dell'alba, ed in molti hanno avuto, ad un primo impatto visivo, un sussulto di spavento, vedendo due figure appese per il collo ad una forca sulla cancellata di fronte allo stabilimento della "Emilio Di Mauro". Poi, avvicinandosi e leggendo la scritta "Disoccupazione = disperazione" dello striscione a cui erano sospesi due manichini vestiti con la tuta blu degli operai della "Di Mauro", hanno capito che era solo una rappresentazione forte del loro dramma. «Vogliamo che nessuno dimentichi - denunciano gli operai - che qui ci sono 120 famiglie che non sanno cosa faranno domani. Siamo grati a quanti si stanno interessando al nostro dramma, ma sia chiaro che il loro impegno e la nostra lotta non possono definirsi conclusi con la cassa integrazione. L'obiettivo deve essere la riconquista del nostro posto di lavoro e la difesa dell'economia della città». Da ieri mattina al lavoro in fabbrica il commissario Vincenzo Piccolo, affiancato da un suo consulente e dall'ex amministratore Alfonso Romaldo, nella nuova veste di liquidatore. Si cerca di recuperare quelle commesse rimaste in sospeso, verificando la disponibilità di alcune aziende a ritirare i lavori da completare, per i quali una decina di operai dei settori interessati potrebbero, seppur per pochi giorni, tornare alle linee di produzione. «Siamo disponibili a fare tutto quanto è possibile - affermano i dipendenti - per non far chiudere definitivamente la fabbrica. Ma la più grande preoccupazione è il sostentamento delle famiglie. Non abbiamo più lo stipendio da aprile e chiediamo che il commissario attivi immediatamente il fondo che è nella disponibilità economica dell'azienda». Oggi pomeriggio, intanto, alle 19.30, ci sarà un incontro delle maestranze e dei sindacalisti con il neo assessore regionale al Lavoro, Corrado Gabriele. Domenica mattina, invece, gli operai della "Di Mauro" sono stati spettatori di una disavventura capitata ai viaggiatori di un pullman di Corigliano Calabro, diretti al Santuario dell'Avvocatella. Intorno alle 8.30, un Vigile in borghese ha bloccato l'autobus davanti alla fabbrica perché passato al semaforo con il giallo a detta dell'autista, con il rosso secondo il Vigile. «Siamo intervenuti - spiegano gli operai della Di Mauro - perché l'intervento del Vigile ci è sembrato un eccesso di zelo: ha ritirato i documenti all'autista, elevato un verbale e bloccato il pullman per circa 50 minuti, tanto che abbiamo offerto assistenza a questi turisti, che erano partiti alle 4 da Corigliano per assistere alla messa delle 9, alla quale non è stato permesso di partecipare. Tra loro c'erano una signora incinta, che ha avuto anche un malore, un paio di avvocati, che ci hanno detto che sporgeranno denuncia e faranno ricorso, ed un giornalista al seguito, rimasto talmente indignato per l'accoglienza ricevuta che ne farà oggetto di un articolo sulla stampa locale. Non ci è sembrato un bel modo di accogliere chi, per distrazione o anche incertezza nella guida, ha commesso un'infrazione, peraltro dubbia. Abbiamo chiesto l'intervento del Comando dei Vigili, che alla fine ha fatto scortare i pellegrini fino all'Avvocatella, dopo averci ringraziato per l'aiuto».
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