Tu sei qui: CronacaFesta "puramente" religiosa per la Patrona
Inserito da (admin), martedì 4 settembre 2012 00:00:00
La comunità dei Padri Filippini, l’Amministrazione comunale e la città di Cava de’Tirreni, per la prima volta in modo sobrio e squisitamente religioso, si apprestano a vivere la settimana dei solenni festeggiamenti religiosi e civili in onore di “Maria Santissima Incoronata dell’Olmo”, santa Patrona dal 1672 della “Città dei portici”. Padre Raffaele Spiezie, Padre Giuseppe Ragalmuto e Padre Omar, nello spirito dei Padri della Chiesa, concordemente ai pareri dei Consigli pastorali ed affari economici della Parrocchia, hanno deliberato di attenzionarsi esclusivamente al nutrito programma religioso, per cui, come ha dichiarato padre Giuseppe, «la festa sarà sobria e religiosa. L’attenzione di noi Padri Filippini e della Parrocchia è rivolta all’esaltazione della santità della Vergine Maria».
Luminarie, fuochi pirotecnici, bancarelle, cantanti e giostre, aggiungiamo noi, concorrono solamente ad allontanare ancor più il popolo fedele di Dio dalla carità cristiana e dal vicendevole amore verso il prossimo; insegnamenti propri dei primi cristiani. È auspicabile, stante la crisi economica in atto, che altre realtà religiose seguano il buon esempio dei Padri Filippini di Cava de’Tirreni, destinando le poche risorse a fini clerico-cristiani. Le critiche che dovessero giungere partono dal cuore di coloro i quali amano l’esteriorità e non la sacralità dell’evento.
Noi vogliamo rimembrare ai detrattori che l’origine del culto alla Vergine risale all’XI secolo, quando fu trovato da alcuni pastori un quadro impigliato tra i rami di un frondoso olmo (da cui il titolo Madonna dell’Olmo). I pastori custodivano in campagna il loro gregge e videro nella bassa valle un insolito splendore, che fu considerato una cosa miracolosa. Attesero la notte successiva per osservarlo meglio e si ripresentò nello stesso modo. Decisero di riferire l’accaduto all’Abate del monastero della Santissima Trinità, il quale incaricò varie persone per accertare l’accaduto. Dopo la conferma ottenuta, si recò di persona a costatare il miracoloso lume. Proprio da dove proveniva quella luce fu trovata la santa immagine di Maria nel mezzo dei rami di un olmo.
Si decise allora di trasportare l’immagine nella chiesa di San Cesareo in attesa di poter costruire una decente cappella in suo onore. Miracolosamente, però, la riverita Immagine non fu più trovata nella cappella, ma ritrovata di nuovo sul luogo del ritrovamento. Si ritenne che, per volontà della Regina del Cielo, la detta immagine doveva essere venerata ove la prima volta si era fatta vedere. La prima data storica del Santuario risale al 1400, quando passò dalla Città di Cava (il toponimo Cava de’Tirreni origina dal 23 ottobre 1862) San Francesco di Paola, che pose la prima pietra dell’attuale Santuario. Dal 21 maggio 1672 la Madonna dell’Olmo, su proposta del Sindaco Fulvio Atenolfi, è dichiarata Patrona della Città di Cava de’Tirreni. Dal 1931 il Santuario è dichiarato Basilica Pontificia Minore.
La miracolosa immagine posta su un albero di bronzo, secondo la descrizione dello storico Polverino, è dipinta su di una tela di colore bruno e si presenta con un neo sul viso sulla parte destra, col manto azzurro, con una stella dorata nella mano destra, col suo Bambino Gesù in atto di stringimento al seno. Su fondo d’oro è in evidenza il busto della Vergine tutta avvolta in un bellissimo manto azzurro, il volto s’inchina dolcemente verso il Bambino, che si stringe alla Genitrice come per baciarla. Ai piedi dell’albero di bronzo spiccano i santi che hanno avuto un particolare rilievo nella storia della Città (Sant’Adjutore, il “vescovo africano”, Sant’Alferio, il fondatore dell’Abbazia della Santissima Trinità, San Francesco di Paola e San Filippo Neri). Due angeli oranti, di gusto neoclassico, affiancano l’originale complesso dove fa spicco nel fogliame dell’olmo la cara Immagine.
Livio Trapanese
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