Tu sei qui: CronacaFatture e scontrini, batoste dalla Finanza
Inserito da (admin), martedì 4 ottobre 2005 00:00:00
Multa di circa 450 euro elevata dalla Guardia di Finanza alla proprietaria di una tabaccheria del centro, per aver venduto ad un suo parente un pacchetto di gomme da masticare senza rilasciare lo scontrino. È la notizia che, nel tradizionale tam-tam quotidiano, sta rimbalzando in queste ore, lasciando tutti con più di qualche dubbio, visto il prezzo delle merce venduta in nero - 60 centesimi - ed il rapporto di parentela che legava nella fattispecie il negoziante ed il cliente. Il risultato, però, non cambia. L'episodio risale ai giorni scorsi, durante un blitz che ha visto impegnate le "Fiamme Gialle" in una vasta operazione di controllo, rivolta in particolare agli esercizi commerciali del centro. Nel mirino della Guardia di Finanza sono finiti i negozianti ed i clienti sprovvisti del regolare scontrino fiscale. Le persone denunciate in queste ultime settimane sarebbero una decina. Oltre a bar e tabaccherie, attenzione puntata anche su parrucchieri da donna e barbieri, incastrati da fatture "ritoccate", cioè di importo inferiore al listino prezzi affisso sulle vetrine dei negozi. «Non è una questione di prezzo - dice un commerciante di via Vittorio Veneto - anche 60 centesimi devono essere battuti sul registratore di cassa. E lo stesso discorso vale se il cliente è uno di famiglia. Nel caso di un controllo non si possono fare eccezioni: la merce in magazzino deve avere una fattura di acquisto, quella che manca deve avere una fattura di vendita». Il mancato rilascio dello scontrino non è l'unico terreno su cui stanno operando le Fiamme Gialle. Vendite promozionali e settore immobiliare sarebbero gli altri due settori finiti sotto la lente di ingrandimento della Finanza, a seguito di una serie di denunce. A quanto appreso, il caro prezzo delle case e l'emigrazione forzata di molti cavesi verso centri limitrofi avrebbe spinto molti ex residenti ad ipotizzare un mercato illecito del mattone, rivolto a chi ha necessità di investire parecchio denaro contante. Altro discorso per il settore dei capi di abbigliamento firmati, ed in particolare per la vendita di capi di collezioni passate, venduti a prezzi ribassati. La parola d'ordine è lotta alla contraffazione, per salvaguardare le imprese creatrici dei prodotti firmati originali e sgominare l'industria del falso. Un settore che riesce a smuovere un giro d'affari impressionante. Il lavoro delle Forze dell'Ordine, e della Guardia di Finanza in particolare, che da qualche tempo stanno combattendo con massimo impegno contro il commercio di griffe false, sta ottenendo significativi risultati, molto importanti per quegli operatori che agiscono con onestà e trasparenza e subiscono notevoli danni a causa di una concorrenza sleale e illegale. «È necessario che noi commercianti per primi facciamo molta attenzione - ammettono gli esercenti del centro - quando si acquistano capi firmati a prezzi decisamente troppo bassi, vista la qualità. Ogni offerta sospetta deve venire immediatamente segnalata all'autorità competente, per poter stroncare definitivamente questo tipo di commerciare illegale».
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