Tu sei qui: CronacaFarano sulla Cofima: «Sindaco, risparmia alla città il costo di una causa persa»
Inserito da (admin), martedì 6 novembre 2012 00:00:00
Affaire Cofima. Ieri in Consiglio comunale il Sindaco ha informato che il dirigente ha scoperto che dalle parti del casello autostradale (non si può dire diversamente!) è stata fatta una lottizzazione abusiva (sic!). Quindi l’atto d’acquisto della ex-Cofima, che confina con la lottizzazione abusiva, sarebbe stato viziato già in origine ed il Comune ne avrebbe richiesto l’annullamento, con la restituzione delle somme versate, ma intanto bisognerà pagare il mutuo.
Galdi informa anche che il condono non è stato richiesto e non è più richiedibile, perché sono trascorsi i 120 giorni che accordava la legge. Ma non è un problema, a detta del nostro Sindaco: nella foga di giustificare non si sa chi per non aver richiesto il condono (il dirigente dell’urbanistica? quello del patrimonio? se stesso?), afferma che non ha dato direttive ai dirigenti di farlo, ma che è stato meglio così: perché pagare 105.000 euro di oblazione se si doveva poi abbattere tutto per fare l’ospedale?
Mi chiedo: è possibile che i dirigenti non abbiamo fatto notare a Galdi che, tra gli abusi denunciati dal Tribunale, vi era proprio il frazionamento dell’originaria ceramica Cava in 2 parti, di cui una è quella acquistata all’asta dal Comune, e che è stata proprio la scelta/dimenticanza della domanda di condono, e non altro, ad aver inguaiato il bene?
Si confonde ancora ed a distanza di 2 anni la parte prospiciente l’ingresso dell’autostrada (dove attualmente vi sono i supermercati, la banca, il bar, etc.) con la parte ex Cofima, retrostante la parte prospiciente l’ingresso autostradale. Si confonde la parte nella quale sono stati commessi gli abusi riscontrati recentemente con quella acquistata dal Comune. Infatti questi abusi, la cosiddetta lottizzazione abusiva, riguarderebbero non la parte acquistata dal Comune, bensì quella prospiciente, ma veramente prospiciente il casello autostradale.
Gli abusi edilizi riscontrati nella parte acquistata dal Comune erano tutti ben descritti nella perizia del tecnico del Tribunale e pedissequamente fatti propri dal dirigente comunale, mentre, nell’avviso dell’asta, era evidenziata la “ulteriore difformità urbanistica rilevata dal mancato frazionamento urbanistico dell’immobile originario, dal quale proviene” l’ex-Cofima. Esimio prof. Galdi, risparmi alla città il costo di una causa persa.
Mario Farano
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