Tu sei qui: CronacaFantocci impiccati, oltraggio alla resistenza
Inserito da (admin), giovedì 26 aprile 2007 00:00:00
Gravissimo atto di vilipendio alla Resistenza nel giorno della Liberazione: quattro fantocci, di cui uno all'ingresso sud della città e tre nella piazzetta Di Mauro (meglio conosciuta come piazzetta del Purgatorio) impiccati sulla facciata dell'ex Pretura, con al collo scritte offensive. Una provocazione che ha suscitato nella città, tra le forze politiche e culturali una forte reazione di indignazione. «Un gesto di una enorme gravità che offende la città tutta - sbotta l'ex segretario diesse Marco Ascoli - Siamo indignati per il gesto di ignoti vigliacchi che hanno pensato di infangare un patrimonio di valori che appartengono a tutti».
Nella stessa piazzetta, a pochi metri di distanza dalla sede di Rifondazione comunista, gli uomini di Bertinotti hanno ricordato la Resistenza e il suo grande significato. «Se pensavano che avremmo rinunciato alla grande festa di popolo, saranno rimasti delusi. La presenza di tantissimi giovani che, indipendentemente dal colore politico, hanno voluto con noi esaltare quei valori che hanno fatto l'Italia libera, democratica e unita addolcisce la tristezza provata per il gesto compiuto», sottolinea il segretario di Rifondazione comunista Franco Lupi. «Un vero delirio le scritte appese al collo dei fantocci impiccati», mormora Franco Musumeci. Questi i testi: "Ho tradito la Patria"; "Ero partigiano comunista"; "Ho venduto l'Italia allo straniero"; "Ho festeggiato l'invasione americana";"Sono partigiano ho rinnegato il duce e l'Italia".
Prontamente informato del grave atto, mentre era in chiesa alla celebrazione della messa in suffragio ai caduti in guerra, il sindaco Gravagnuolo ha dato disposizioni perchè i manichini venissero tolti. «Sono un'offesa per la città, i valori della Resistenza sono quelli della città e di tutti gli uomini di buona volontà che credono nell'unità e nel servizio alle comunità. E a Cava questi valori di rispetto per l'altro e per la dignità dell'uomo sono radicati e sono alla base del nostro quotidiano comportamento personale ed interpersonale». Unanime il coro di indignazione dei partiti della maggioranza e dell'opposizione. Giovanni Baldi e Vincenzo Lamberti dell'Udc hanno sottolineato che sono gesti da condannare con fermezza. Ad essi si sono uniti Alfonso Laudato (Fi) e Fabio Siani (An): «La lotta politica è tutt'altra cosa, oggi l'unità e la democrazia uniscono l'Italia». Il professore universitario Armando Lamberti è apparso visibilmente turbato. «Sono i segni di una crisi di valori. Dobbiamo lavorare con un'azione sinergica della Chiesa, del mondo della cultura e del mondo politico perchè essi si radichino nelle coscienze delle giovani generazioni».
Intanto sull'episodio, perpetrato nel corso della notte, sono state avviate indagini da parte della Polizia di Stato. «È la solita provocazione di chi spera di riesumare con questi gesti forme di neonazismo. La resistenza è una festa di Libertà, un valore che oggi è nelle coscienze di tutti gli uomini democratici», afferma Antonio Armenante, capogruppo di Rifondazione, il primo ad accorrere nella piazzetta Di Mauro.
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