Tu sei qui: CronacaFabrizio è tornato a casa
Inserito da (admin), giovedì 1 aprile 2004 00:00:00
«Dopo solo 21 giorni dal trapianto, Fabrizio è tornato a casa: è un vero e proprio miracolo. Finanche i medici sono rimasti sorpresi di una ripresa così immediata»: è ancora incredula Immacolata Massa, la mamma di Fabrizio Santoriello, il 12enne sottoposto ad un trapianto di cuore nel reparto di Cardiochirurgia pediatrica del "Monaldi", diretto dal prof. Carlo Vosa. Come lei, anche il resto della famiglia: papà Michele ed i due fratelli pensavano che per poter riabbracciare Fabrizio fosse necessario attendere ancora qualche mese. Invece, secondo i medici napoletani, non c'è stata alcuna complicazione: il ragazzino ha reagito bene all'intervento ed ha superato altrettanto bene il periodo di adattamento al cuore nuovo, donatogli da un 14enne di Siracusa in coma irreversibile. Un recupero lampo, che non ha precedenti nell'ospedale napoletano, tanto da spingere i medici ad abbreviare i tempi di degenza in reparto ed accelerare il ritorno a casa. Subito dopo il rientro nell'appartamento di via Longobardi, a San Pietro, Fabrizio era già in piedi, pronto a gustare la pasta asciutta di mammà. Fritture e dolci per ora off-limits. Quando squilla il telefono, si precipita. Purtroppo, non può ancora ricevere visite. E deve proteggersi con una mascherina almeno per altri 15 giorni. Sono in molti, in particolar modo i compagni di classe della II H della scuola media di San Pietro, ad aver espresso il desiderio di rivederlo. «Mi hanno fermato per strada - continua la madre - chiedendomi quando potevano venire a salutarlo. Al momento non è possibile e, così, mi limito a trasmettergli i loro auguri». Nei prossimi mesi Fabrizio dovrà sottoporsi ad un controllo settimanale nel reparto di Cardiochirurgia pediatrica di Napoli e limitare i suoi sforzi. «Non so - confessa la mamma - se potrà tornare a scuola. Quello che è davvero importante è la sua guarigione. Seguiremo tutto quello che ci diranno i medici, passo per passo». Immancabile, un pensiero va alla famiglia del ragazzo di Siracusa che ha donato il cuore a Fabrizio: «Voglio ringraziarli per il grande gesto di umanità. Pur nella loro sofferenza, hanno avuto la forza di aiutare chi ne aveva bisogno. Oggi, per fortuna, la donazione non è più così rara». 12 ore di attesa: tanto era durato il calvario di papà Michele e mamma Immacolata prima di sapere se il cuore donato dal ragazzino siciliano fosse compatibile. Alle 5 di mattina si aprono finalmente le porte della sala operatoria e, dopo 2 ore, Fabrizio ha un cuore nuovo. Il trapianto era la sua unica salvezza. Secondo i medici napoletani che lo tenevano in cura, il suo cuore funzionava al 15 per cento delle possibilità. Fabrizio, infatti, soffriva dalla nascita di una miocardiopatia dilatativa, scaturita da un'insufficienza aortica massiva. Oggi, finalmente, la certezza della guarigione.
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