Tu sei qui: CronacaEx Capitol, recupero o demolizione
Inserito da (admin), giovedì 29 ottobre 2015 00:00:00
Ex cinema “Capitol”: riqualificazione oppure demolizione, ovviamente a spese della proprietà. È questo l’aut aut definitivo dell’Amministrazione Servalli in merito alla messa in sicurezza dell’area sulla quale sorge, a ridosso del centro storico, l’immobile di via Andrea Sorrentino. Un’ordinanza di esecuzione ad horas di interventi volti a garantire la pubblica incolumità ed un primo passo per restituire al borgo porticato il decoro di un tempo, per mettere la parola fine alle troppe situazioni in sospeso che da anni si sono protratte in città.
Torna, così, sotto la lente dell’Amministrazione la questione dell’immobile che ospitava anni fa il noto cinema “Capitol”. La struttura, di proprietà di Vincenzo Siani, versa da anni in condizione di totale abbandono. Proprio per questo motivo è stata oggetto di un’ordinanza sindacale che impone al proprietario di provvedere, in tempi brevi, all’individuazione di tutti gli interventi di messa in sicurezza definitiva, senza escludere l’ipotesi di un abbattimento. Inaugurato nel lontano 1957, il cinema “Capitol” ha rappresentato per anni il simbolo di quel boom edilizio che tra la fine degli anni ’50 e gli anni ’70 ha visto tra le sue numerose protagoniste anche la città metelliana. Oggi è solo l’ennesima struttura cadente, che fa “bella” mostra di sé in pieno centro.
Negli ultimi anni si sono susseguite numerose denunce e raccolte firme, soprattutto da parte dei residenti circostanti, affinché - in attesa di altri provvedimenti - la struttura venisse quanto meno messa in sicurezza per non rappresentare un pericolo per i passanti. Difatti, si è più volte sfiorata la tragedia, quando il cattivo tempo ha provocato il cedimento di parte del tetto del vecchio edificio. Inoltre, è stata segnalata la presenza di amianto deteriorato e dell’intonaco cedevole delle pareti esterne della struttura, che provoca frequenti crolli di calcinacci.
Un progetto di riqualificazione risalente al 2007, a firma dell’architetto Prisco Gazzillo, prevedeva di realizzare un parcheggio interrato di tre piani, piano terra con negozi ed un ampio porticato, tre piani di uffici ed abitazioni. Nulla si è concretizzato e l’edificio è rimasto in balia del tempo anche a causa dell’intricata situazione burocratico-finanziaria che interessa la struttura. Il proprietario dello stabile, infatti, è stato più volte sollecitato ad intervenire.
Ma fino ad ora solo rinvii, con la garanzia di monitoraggi costanti e periodici dei fattori a rischio - tra cui la tenuta degli intonaci e dei cornicioni delle facciate - con apposita relazione trimestrale agli uffici comunali. A far scattare l’ennesima ordinanza amministrativa è il fatto che dallo scorso 30 giugno non giungono ulteriori aggiornamenti sullo stato, pertanto l’immobile risulta privo di qualsiasi certificazione che ne documenti il perdurare delle condizioni di sicurezza. Da qui l’ultimatum dell’Amministrazione: o la messa in sicurezza o la demolizione. In entrambi i casi a spese della proprietà.
«È arrivato il momento di porre fine allo scempio che da anni coinvolge una delle zone più importanti della città - ha dichiarato il Vicesindaco, nonché Assessore ai Lavori pubblici e alla Manutenzione, Nunzio Senatore - Nel bene o nel male questa situazione deve essere messa a posto. Se anche il proprietario deve rivedere la sua posizione rispetto al progetto, è arrivato il momento di farlo nell’interesse della città. Un primo passo per rimediare al problema di questi scheletri fatiscenti, che non solo deturpano il decoro urbano del centro cittadino, ma soprattutto mettono a rischio l’incolumità dei passanti».
Giuseppe Ferrara
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