Tu sei qui: CronacaEmergenza Silba, l'unica speranza è nella "solidarietà"
Inserito da La Redazione (admin), mercoledì 27 aprile 2011 00:00:00
Un contratto di solidarietà che “colpisca” tutti i 365 dipendenti del gruppo, ma che, di rimbalzo, eviti il licenziamento dei 135 lavoratori interessati dalle procedure di mobilità. Dopo il vertice tenuto ieri alla Regione con la proprietà della Silba S.p.a., gli organi confederali all’unanimità hanno chiesto ed ottenuto la possibilità di discutere in un nuovo tavolo tecnico dell’“alternativa” al licenziamento.
Con molta probabilità il prossimo 2 maggio la Regione sarà ancora teatro del nuovo incontro tra le parti interessate, mentre, per mantenere alta l’attenzione sull’emergenza lavorativa dei dipendenti cavesi, della vicenda si discuterà anche venerdì 29 aprile a Palazzo di Città.
Dal vertice tenuto ieri a Napoli è emersa comunque la volontà della Silba S.p.a., rappresentata dagli amministratori delegati Riccardo De Falco e Giovanni Di Giura, di procedere al licenziamento dei 66 addetti ai lavori della struttura riabilitativa “Villa Alba” di Cava de' Tirreni e dei restanti operatori sanitari di “Villa Silvia” e “Montesano” di Roccapiemonte. Solo la mancata scadenza delle procedure di mobilità, fissata per il prossimo mese di maggio, non ha permesso loro di “passare all’azione”.
Ed entro il mese di maggio, pertanto, tutti gli sforzi dei sindacati saranno proprio orientati all’accoglimento della proposta di “solidarietà”, il cui contratto (della durata di un anno) contemplerebbe una riduzione delle ore di lavoro, con la conseguente decurtazione dello stipendio. Tra l’altro, la durata annuale dell’accordo - ed è questo l’unico spiraglio lasciato aperto dagli amministratori De Falco e Di Giura - potrebbe essere utile per ottenere dalla Regione aumenti della diaria per l’assistenza di una fascia di utenti della Silba.
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