Tu sei qui: CronacaElezioni, quattro politici indagati
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 6 maggio 2002 00:00:00
Elezioni e scandali: si è giunti alla resa dei conti sul piano giudiziario. È terminata, infatti, l'inchiesta del sostituto procuratore Filippo Spiezia sulle firme false e su quelle doppie, apposte per la presentazione delle liste nella consultazione elettorale dello scorso anno. Un'indagine condotta nel massimo riserbo, senza che trapelasse alcuna indiscrezione, ma che sta suscitando notevole scalpore a Cava de' Tirreni, soprattutto ora che sono stati notificati agli indagati gli avvisi di conclusione e sono cominciati a circolare i nomi, molto noti in città, di coloro che sono coinvolti, in particolare politici ed ex amministratori. Si parla di decine di persone finite nel mirino della Procura, anche se per reati diversi. L'inchiesta è stata articolata in due filoni, svolti parallelamente, che hanno avuto origine dalla medesima segnalazione. Da una parte è stato contestato a politici di diversi schieramenti il reato di falso in atto pubblico, in relazione a firme che la pubblica accusa ritiene siano state falsificate. In questo ambito, al momento, sono quattro gli indagati: si tratta di Francesco Sorrentino, ex consigliere dei Democratici di Prodi, Luigi Napoli (nella foto al centro), attuale capogruppo di Alleanza Nazionale, Germano Baldi, ex consigliere dell'Udeur, e Daniele Fasano, segretario a Cava di Forza Italia ed assessore alla Pubblica Istruzione. La difesa è affidata agli avvocati Alfonso e Marco Senatore, Pierfederico De Filippis e Marco Salerno. Sull'altro versante si è proceduto con i decreti penali di condanna nei confronti di quei cittadini che avevano apposto la firma per più liste. Alle persone coinvolte in questo filone (sarebbero alcune decine) sarà comminata una multa. Le indagini sono state avviate dopo la segnalazione alla Procura fatta dalla Commissione preposta al controllo, che aveva rilevato la presenza di firme di una stessa persona per più liste, in violazione di specifiche disposizioni di legge. Un organismo particolarmente attento, che ha individuato le anomalie, inviando poi i risultati dei controlli ai magistrati. Gli inquirenti, nell'osservare attentamente quelle firme, devono essersi resi conto che in alcuni casi potevano non essere stati i singoli cittadini ad aver violato le norme, apponendo la sottoscrizione per più liste, ma qualcun altro doveva aver commesso un falso. Una convinzione scaturita dalla verifica di quelle firme, che, pur appartenendo ad una persona, apparivano palesemente diverse. L'unico modo per eliminare ogni dubbio era quello di nominare dei consulenti: è stata, quindi, disposta la perizia calligrafica per individuare quali firme fossero false. Fatto questo accertamento, si è poi passati a scoprire chi poteva averle apposte. L'ambito dei possibili responsabili deve essere apparso abbastanza ristretto, in quanto si deve firmare alla presenza di coloro che per legge devono autenticarle. Così il passo successivo degli inquirenti è stato quello di iscrivere nel registro degli indagati i presunti autori dei falsi. Alla fine, dopo riscontri e verifiche, sono stati indagati per falso in atto pubblico il segretario di Forza Italia, Fasano (nella foto in basso), l'attuale capogruppo di Alleanza Nazionale, Napoli, ed i due ex consiglieri Sorrentino e Baldi. Ora, nei venti giorni previsti dalla legge, successivi alle notifiche degli avvisi di conclusione, gli indagati potranno farsi interrogare, portando prove a loro discolpa. Non si escludono eventuali perizie di parte per contestare quelle della pubblica accusa.
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