Tu sei qui: CronacaEcco come è tornato a Cava il manoscritto di Filippo II d'Asburgo
Inserito da (admin), giovedì 25 novembre 2010 00:00:00
Lo studioso di storia locale, Massimo Buchicchio, è raggiante di gioia alla notizia che finalmente il manoscritto dell’Archivio storico della città di Cava de’ Tirreni, con il quale Filippo II d’Asburgo il 20 luglio 1588 confermava i privilegi goduti dalla città, è stato restituito all’assessore comunale alla Cultura, Dott. Giovanni Del Vecchio. «Ora posso continuare i miei studi sul manoscritto senza andare più a Roma».
Il manoscritto era andato disperso nel secolo scorso, probabilmente nel periodo in cui la Biblioteca Comunale di Cava, per inagibilità dei vecchi locali, restò chiusa per lunghi anni. Come tutti ricorderanno, il manoscritto fu ritrovato grazie all’indagine, degna di Sherlock Holmes, compiuta proprio dallo studioso Massimo Buchicchio, che in una conferenza che tenne a Cava il 18 giugno 2009 raccontò tutti i retroscena della sua scoperta.
Buchicchio riferì che il 10 dicembre 2008 il manoscritto era comparso al n. 84 del catalogo redatto dalla famosa casa d’asta internazionale di opere d’arte e di antiquariato, la Blomsbury Auctions, con sedi a New York, Londra e Roma. Il prezzo stimato per la base d’asta era di 4mila euro. Il documento, però, fu ritirato dall’asta dal possessore prima che fosse battuto. Probabilmente chi lo deteneva, resosi conto del reale valore storico del documento, preferì farlo ritornare nel dimenticatoio. Ma era troppo tardi.
Nel frattempo il Nucleo speciale dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale aveva iniziato un’indagine conoscitiva per verificare la lecita provenienza del documento, mentre lo studioso Buchicchio, fingendosi un facoltoso collezionista, autonomamente iniziò un sua indagine per scoprire dove era finito il documento, prendendo contatti con la casa d’asta.
Intanto il documento aveva cambiato più mani. Con pazienza lo storico cavese riuscì a ricostruire i vari passaggi, promettendo una ricompensa a chi lo avesse aiutato ad acquistare il documento. Agli inizi del mese di maggio 2009 venne così a sapere che al sig. Antonio Pettini, dell’Associazione Librai Antiquari Italiana, era stato chiesto di periziare il manoscritto, che fu acquistato dalla Biblioteca del Senato della Repubblica.
Buchicchio si recò poi a Roma e riferì ogni cosa al Nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, che a conclusione dell’indagine trasmise gli atti alla magistratura. Di recente il giudice adito ha riconosciuto alla città di Cava de’ Tirreni il diritto di riprendersi il suo manoscritto.
Lo studioso di storie locali, Massimo Buchicchio, sarà presente alla conferenza stampa indetta dal Sindaco di Cava de’ Tirreni per il 3 dicembre 2010 per anticipare alla stampa alcune sue considerazioni sul prezioso documento storico di Filippo II di Spagna della casa regnante d’Asburgo, relativo alla concessione di alcuni privilegi ed alla conferma di altri già concessi da Carlo V e prima ancora da Ferdinando d’Aragona, il 22 settembre 1460, dopo la battaglia di Sarno.
Massimo Buchicchio
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