Tu sei qui: CronacaE' sempre polemica per la destinazione di Piazza Lentini
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 27 agosto 2001 00:00:00
«Lascio all'ospedale civile Santa Maria Incoronata dell'Olmo il mio palazzo in via Mazzini, gli inclusi legati, a condizione che esso ne faccia un Padiglione...qualora da parte sua o di chi per esso si trasgredisse anche ad una sola della imposte condizioni i miei beni, in esso compreso il palazzo, saranno devoluti in piena proprietà ai miei parenti Lentini, discendenti diretti di Antonio Lentini». Scende in campo la volontà testamentaria nel dibattito sul tema della nuova localizzazione per il distretto sanitario. E mentre la proposta del sindaco Alfredo Messina - sostituire piazza Lentini (nella foto) con un altro suolo in via Veneto - accusa il primo stop della famiglia Paolillo, salta fuori un documento notarile che porrebbe più di un limite al progetto del primo cittadino: ridare piazza Lentini ai cavesi. I rischi, commisurabili nell'ordine di qualche miliardo, sarebbero legati ad una precisa postilla, contenuta nelle ultime volontà dettate dalla signora Elena Lentini, proprietaria, insieme al marito Carlo Coppola, del palazzo e del suolo, oggetto della donazione con la chiara e vincolante intenzione di realizzare un polo sanitario. «Il fabbricato - si legge - dovrà essere tenuto in costante efficienza e ricostruito se distrutto per qualsiasi causa.... Il palazzo si compone di 12 appartamenti e 12 terreni. Dovranno essere riservate gratuitamente ai poveri due sale.... Voglio che la mia volontà sia rispettata».
A riportare l'attenzione sul testamento l'avvocato Alfonso Senatore (nella foto), consigliere provinciale di Alleanza Nazionale: «La proposta di Messina costerebbe miliardi - dice - Prima di parlare bisogna conoscere le questioni e avvalersi di giudizi tecnici. Non credo sia utile intraprendere un'azione con il rischio di perdere non solo i 7 miliardi dei finanziamenti regionali, stanziati per il progetto del distretto a piazza Lentini, ma addirittura l'intera donazione, che ritornerebbe ai discendenti». Tanto più che per la realizzazione della volontà testamentaria qualsiasi cittadino potrebbe avvalersi di mezzi e diritti molteplici, agevolati e imprescrittibili. E proprio nel novembre del '93 un sollecito a firma di un cittadino, Pierluigi Violante, fu indirizzato all'allora ente comunale per una maggiore attenzione alla disattesa e dimenticata volontà della signora Coppola Lentini. «Le previsioni oggetto del testamento - faceva notare - che istituiva come erede l'ex ospedale Incoronata dell'Olmo, ora Usl 48, non lasciano margini alla discrezionalità operativa della sua esecuzione. Difficile è spiegare l'utilizzo come parcheggio pubblico a pagamento della piazza Lentini e impossibile è giustificare l'utilizzo demagogico e populistico della piazza in occasione della festività S. Maria dell'Olmo». Come riportato nel documento, la benefattrice aveva destinato a fini umanitari il suo testamento proprio con l'istituzione di un'assistenza pubblica intitolata alla Vergine. Un precedente allarmante per qualunque progetto che non sia un padiglione sanitario. Resta, dunque, caldo il tema della localizzazione del distretto sanitario.
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