Tu sei qui: CronacaDramma "Di Mauro", bloccata la Statale18
Inserito da (admin), martedì 17 ottobre 2006 00:00:00
Salta la polveriera Di Mauro, ultima speranza il prefetto Meoli. Ieri pomeriggio, dopo un'assemblea generale in fabbrica, i 77 cassaintegrati, esasperati, sono usciti fuori dai cancelli ed hanno bloccato la Statale 18 per diverse ore. A far esplodere la protesta, la doccia fredda della mattinata, quando dall'incontro all'Assindustria tra sindacati, proprietà e curatela fallimentare si è capito che la deroga della cassa integrazione straordinaria stava svanendo come neve al sole e neppure un'anticipazione sul Tfr (trattamento di fine rapporto) sembra possibile. Unica certezza le lettere di licenziamento, che cancellerebbero definitivamente i dipendenti da qualsiasi interlocuzione con l'attuale o futura proprietà dello stabilimento. Davanti solo il baratro della mobilità, che li trasformerà in una mosca nel "mare magnum" della disoccupazione.
«Siamo esasperati, preoccupati ed arrabbiati - hanno gridato i dipendenti - da 18 mesi viviamo con dignità ed a testa alta, ma ora basta. Il tempo delle chiacchiere è finito ed anche la nostra pazienza». Sul posto sono intervenuti Polizia e Vigili Urbani per deviare il traffico su percorsi alternativi. Poi sono arrivati consiglieri, assessori ed il sindaco. «Sono molto preoccupato - ha affermato Gravagnuolo - la situazione è particolarmente difficile. I margini sono molto ridotti». In mattinata, dopo le brutte notizie da Assindustria, il primo cittadino ha chiesto una convocazione ad horas al prefetto. Dalla prefettura è arrivata la chiamata per martedì alle 12. Nel pomeriggio, però, mentre i dipendenti erano in assemblea, la notizia dello spostamento dell'incontro al mercoledì, per l'indisponibilità del commissario giudiziale Piccolo. Una miccia che ha surriscaldato ancora di più gli animi già agitati, resi ancora più irritabili dall'avvicinarsi del periodo natalizio, che per le famiglie si preannuncia amaro. Una miscela esplosiva che ha portato tutti ad occupare la Statale 18.
«Sta andando tutto come previsto - il triste commento - I padroni chiudono, vendono, fanno i loro affari, alla fine guadagneranno milioni di euro e noi stiamo e rimarremo in mezzo ad una strada». «Si sono tutti riempiti la bocca, ma in 18 mesi cosa hanno fatto? - sbottano i dipendenti - E cosa possono fare tutti i grand'uomini della politica in una settimana per evitare che ci arrivi la lettera di licenziamento?». «È il secondo Natale che viviamo in uno stato di mortificazione, soprattutto nei confronti dei nostri figli - lamentano - ai quali vorremmo risparmiare le nostre sofferenze e gli stati d'animo, ma è sempre più difficile».
Al prefetto Meoli si chiede un'assunzione di responsabilità che garantisca i funzionari del Ministero sulle effettive possibilità di una ricollocazione al lavoro, dovute al fermento imprenditoriale che si sta creando intorno all'ex opificio industriale. Entro il 31 dicembre dovranno pervenire al tribunale le offerte di acquisto dello stabilimento. Al momento, però, si registra una sola proposta da parte di una società che dovrebbe far riferimento ai Palladino, ma si attendono altre offerte annunciate, come quella di Della Monica e di un gruppo imprenditoriale di riferimento della Confesercenti, oltre all'interessamento dei Mazzitelli dell'ex albergo Fuenti.
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