Tu sei qui: CronacaDonna scomparsa, ricerche senza esito
Inserito da (admin), lunedì 27 marzo 2006 00:00:00
Resta avvolta nel mistero la scomparsa della 37enne Elena Ronca, originaria di San Pietro, che dall'alba di venerdì non ha più fatto rientro a casa. Le indagini della Questura di Salerno sui motivi dell'allontanamento appaiono complesse: si basano su pochi fatti e molte incertezze, riconducibili per lo più alla testimonianza-denuncia del padre e del fratello della donna, alla frase scritta dalla stessa sul retro di una sua foto, fatta ritrovare all'interno dell'auto, ma soprattutto alla condizione familiare. Probabilmente, la chiave di lettura di una storia che di ora in ora acquisisce caratteristiche sempre più angoscianti.
Ecco i fatti. Elena Ronca da qualche tempo è in rotta con il marito, cuoco di professione in un ristorante di Cava. Dissidi acuiti da una convivenza divenuta sempre più difficile. Capitava spesso che Elena chiedesse ospitalità alla famiglia paterna, residente nella sua stessa palazzina, a San Pietro. A risentirne anche i due figli minorenni. Probabilmente questa situazione, apparentemente senza sbocchi, ha spinto la casalinga, all'alba di venerdì, a salire sulla Renault 5 rossa e ad imboccare la discesa verso Salerno. Da quel momento in poi, familiari ed inquirenti stanno cercando di mettere al loro posto le tessere di un mosaico impazzito.
Accortisi dell'anomalo comportamento della donna, durante tutta la giornata di venerdì i familiari (padre e fratello di Elena soprattutto) si impegnano in ricerche autonome. Transitando per Piazza della Concordia, nella tarda serata di venerdì il fratello nota l'auto di Elena parcheggiata. Aperto lo sportello, rinviene l'elemento più inquietante: una foto di Elena, con una scritta sul retro contenente l'intenzione del suicidio. E' l'1 di notte, viene immediatamente chiamato il 113. Le Forze dell'Ordine fanno scattare il piano previsto in questi casi, ma solo alle prime luci dell'alba le ricerche possono svolgersi in pienezza. Equipaggi dei Vigili del Fuoco, della Capitaneria di Porto e mezzi terrestri scandagliano ogni angolo di mare e di battigia prospiciente la parte centro-orientale della città. Nessun risultato. «Il fondo del mare può restituire il corpo di una persona annegata - dicono gli esperti dei Vigili del Fuoco - anche 2-3 giorni dopo ed a molte miglia di distanza. A Paestum, per esempio». Nel frattempo, l'Ufficio informatico della Polizia inserisce l'immagine di Elena Ronca nella banca dati di tutte le Forze dell'Ordine nazionali e dei Paesi aderenti al trattato di Shengen.
La novità di ieri riguarda il cambiamento di strategia della task force impegnata. Abbandonate le ricerche in mare, gli sforzi si stanno concentrando sugli ospedali regionali e nelle stazioni ferroviarie. Ieri le motovedette della Capitaneria di Porto ed i mezzi anfibi dei Vigili del Fuoco non sono usciti in mare. La fotografia di Elena è stata diffusa in tutti i presidi sanitari ed in tutti gli uffici della Polfer campani. Mancando la conferma anche di un solo testimone del tentativo di suicidio nel mare adiacente Piazza della Concordia, sembra prendere piede l'ipotesi che Elena si sia allontanata in treno. Per questo, da ieri sul tavolo della Polfer è in bella evidenza (ma solo per il personale) la fotografia della donna. Il rammarico degli inquirenti, però, è forte: il sistema di videosorveglianza a circuito chiuso della stazione, seppure installato da almeno 4 mesi, è ancora nella sua fase di collaudo. Le immagini, quindi, non sono acquisibili.
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