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Cronaca

Disfida, in scena il festival della vergogna

Inserito da Lello Pisapia (admin), martedì 10 luglio 2001 00:00:00

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La "Pergamena Bianca" è stata vinta dal Gruppo Trombonieri "Sant'Anna": l'annuncio dello speaker del "Simonetta Lamberti" pone fine ad oltre tre ore di manifestazione. Gli spettatori, già provati dalla lunghezza dello spettacolo, abbandonano la stadio con un dubbio legittimo: sulle menti dei componenti della giuria avrà influito più il caldo o la stanchezza? Domanda che si pongono anche i membri degli altri Gruppi, convinti di aver assistito ad un vero e proprio "furto aggravato". Imbarazzo notevole; stupore ed incredulità. Il dado ormai è tratto, però, e nessuno ha la forza o il coraggio di bloccare premiazione e cerimonie varie per ulteriori approfondimenti. Se ne riparlerà: sono in tanti ad esclamarlo con tono minaccioso. Dalle parole si passa subito ai fatti: nelle ore immediatamente successive alla Disfida scattano consultazioni frenetiche e controlli incrociati. Emerge una verità inoppugnabile ed amara: la giuria ha clamorosamente sbagliato. Bisogna agire subito: per lunedì sera viene convocata una riunione straordinaria dell'Associazione Trombonieri, Sbandieratori e Cavalieri. Ma si tratta di un incontro interlocutorio; ci si aggiorna alla serata successiva, con il previsto intervento anche dei giudici di gara. Intanto i commenti e le voci impazzano in città, con un unico comune denominatore: che vergogna! Finalmente la spiacevole vicenda arriva al suo epilogo. A conclusione della riunione di martedì 10 luglio, l'Associazione diffonde uno scarno comunicato stampa: annullati tutti i premi relativi alla Disfida 2001 per un'errata interpretazione del regolamento associativo. Pare che dietro la sibillina espressione utilizzata si celi un'inversione dei criteri per l'attribuzione delle penalità relative al tempo di sparo. Un errore macroscopico, che avrebbe consentito al Gruppo "Sant'Anna" di figurare al comando in una classifica che, in realtà, avrebbe dovuto vederlo posizionarsi negli ultimi posti.

Fin qui la cronaca delle febbrili ore successive al "misfatto". Legittima la rabbia di chi è stato privato di un riconoscimento meritato ("Filangieri", "SS. Sacramento", "Senatore"); comprensibile la delusione di chi è stato proiettato inaspettatamente in paradiso, salvo poi sentirsi dire: "scusate, ma abbiamo sbagliato tutto" (Sant'Anna). Al di là degli interessi particolari, però, una riflessione più generale si impone: basta con le manie e gli aneliti di grandezza. Anche noi ci eravamo resi portavoce di alcune soluzioni prospettate dai nostri lettori in un sondaggio lanciato proprio per individuare i correttivi necessari per dare alla Disfida una visibilità nazionale. Ma dopo spettacoli indecorosi, come quello offerto quest'anno, si può ancora parlare di salto di qualità da compiere? E non ci riferiamo solo all'increscioso episodio relativo al verdetto finale. Ufficialmente è stato un equivoco, un'errata interpretazione; dilettantismo, superficialità e scarsa preparazione sarebbero, probabilmente, termini più adatti ad inquadrare la realtà. Lasciamo, però, a chi di dovere il compito di indagare su errori e responsabilità; tanti altri sono gli aspetti negativi, meritevoli di essere analizzati, di una manifestazione destinata, per come è strutturata ed organizzata, a restare solo "cittadina". Una durata superiore alle tre ore: un'enormità, un peso che pochi riescono a sopportare. Alla lettura del verdetto la capienza è pressoché dimezzata: ne è la testimonianza più evidente. Una diretta televisiva così lunga non la riservano neanche al Papa...E', forse, questo il modo migliore per attirare giornalisti e personalità?

Un'organizzazione maldestra dei vari momenti dello spettacolo: la gara è preceduta dall'esibizione degli Sbandieratori e da quella dei Cavalieri. Tanto, troppo il tempo riservato a questi Gruppi, che fanno slittare l'inizio della competizione al di là di ogni tollerabile limite di pazienza. Se, poi, una parte dell'esibizione è utilizzata per imporre ai cavalli posizioni innaturali, con autentiche violenze da parte dei loro presunti "compagni" umani, beh, sono in tanti che, probabilmente, farebbero volentieri a meno di assistere a questo spettacolo. Non si capisce perché tali esibizioni non siano programmate alla fine della gara di sparo, in modo da "riempire" dignitosamente la spasmodica attesa del verdetto, generalmente coperta da "parole inutili" in libertà. Dopo oltre tre ore di attesa, poi, si può abusare ancora della pazienza degli spettatori per dare una lettura completa del verdetto, con le posizioni ed i punteggi dei vari Gruppi? Così, magari, si potrebbero evitare dubbi e polemiche, spesso legate alla mancata conoscenza dei criteri di valutazione utilizzati, ma non si può, dicevamo, costringere il pubblico, dopo tanto tempo, a rimanere allo stadio per un solo minuto in più...

Tutto ciò, che puntualmente si ripropone da varie edizioni, è stato quest'anno impreziosito anche dalla "chicca" finale, gentilmente offerta dalla giuria. Un obiettivo, almeno, è stato raggiunto: quello di rendere la Disfida uno spettacolo unico. Una tale miscela di errori ed improvvisazione, infatti, difficilmente si era vista in precedenza. Uno spettacolo unico e, speriamo, anche irripetibile!!!

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