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Inserito da (admin), giovedì 15 aprile 2004 00:00:00
Puniti con una diffida lunga 16 mesi 4 ultrà della Cavese, che tentarono un'invasione di campo per protestare contro le decisioni arbitrali. Un gesto concordato sugli spalti nel corso della gara interna contro il Melfi. Nel corso dell'incontro, i 4 tifosi, di cui 3 maggiorenni e 1 minorenne, sono stati identificati dagli agenti, impegnati nel servizio d'ordine, mentre tentavano di scavalcare la rete di recinzione del settore "Curva Sud" per poter entrare sul rettangolo di gioco. A pochi giorni dall'acceso derby con la Nocerina, la mano pesante della Questura di Salerno cala sulla tifoseria della Cavese. Le diffide, firmate dal questore Carlo Morselli e notificate in queste ore, colpiscono volti già noti agli uomini del Commissariato locale, diretto dal vicequestore Sebastiano Coppola. Nel gruppetto figura anche uno dei capi storici del tifo organizzato. Insomma, recidivi a questo tipo di reato. Il provvedimento mira a colpire la passione calcistica, che per i 4 ultrà dovrà essere vissuta per i prossimi 16 mesi lontano dal rettangolo verde e con l'obbligo di opporre la firma presso gli uffici del Commissariato locale in concomitanza con l'inizio delle partite. Una "punizione" comminata con una quanto mai necessaria opera di prevenzione in vista delle ultime gare di campionato, comprese possibili appendici di spareggi. Insomma, attraverso la diffida, si spera di evitare nel prossimo futuro ulteriori problemi di violenza all'interno degli stadi. I fatti incriminati si riferiscono alla gara interna contro il Melfi. Ad accedere il clima sugli spalti sarebbero state alcune decisioni arbitrali, contestate dalla tifoseria della Cavese. E' stato allora che dal settore "Curva Sud" un gruppetto di ultrà ha tentato di scavalcare la rete di recinzione, con il chiaro intento di invadere il campo. Gli agenti di Polizia contrastano il tentativo di invasione, riuscendo a riportare la calma sulle gradinate. Gli autori sono subito smascherati. Si tratta, infatti, di volti noti, peraltro tutti già diffidati e con precedenti per violenza negli stadi. Nelle ore successive alla gara, gli agenti del Commissariato procedono a segnalare l'accaduto ai colleghi della Digos, indicando i nomi dei facinorosi. Quanto basta per far seguire una denuncia a piede libero. Ora è giunto anche il provvedimento di diffida dai campi di calcio.
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