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Cronaca

"Di Mauro", insediatosi il liquidatore

Inserito da (admin), martedì 25 ottobre 2005 00:00:00

È arrivato ieri pomeriggio per la prima volta allo stabilimento delle "Arti Grafiche Di Mauro", sito in via XXV Luglio, il liquidatore giudiziale nominato dal Tribunale di Salerno, Diego Di Somma. Ad accompagnarlo il commissario giudiziale, Vincenzo Piccolo. Con l'omologazione del concordato preventivo, avvenuta il 4 ottobre scorso, entra nel vivo la vertenza del poligrafico cavese, che ha chiuso i battenti nell'aprile scorso dopo circa 60 anni di attività. Inizia, così, l'autunno caldo dei circa 100 dipendenti in cassa integrazione, che attendono di conoscere il loro destino, ma non intendono aspettare passivamente la fine degli ammortizzatori sociali e restare senza un lavoro. «Commissario, pensate agli operai e non alle macchine»: è stato il benvenuto che i dipendenti, in presidio permanente nella fabbrica, hanno dato a Di Somma. Al giovane avvocato ora il compito di dare attuazione al concordato preventivo richiesto dall'azienda ed accettato dai creditori, con la cessione dei beni stimati, che ammontano a 16.328.163,90 euro, a fronte di un passivo verso fornitori e banche contabilizzato in 11.837.161,67 euro. «Chiediamo che si blocchi immediatamente la vendita dei macchinari - affermano i dipendenti - e sia data attuazione a quanto anche la Regione ha proposto. Non possiamo assistere inermi e nel disinteresse di tutti alla nostra agonia». Nell'incontro alla Regione del 18 ottobre scorso - hanno partecipato l'assessore provinciale Massimo Cariello, i rappresentanti sindacali, del tribunale fallimentare e l'ex amministratore delegato dell'azienda, Alfonso Romaldo, i rappresentanti dell'assessorato alle Attività Produttive della Regione, Napolitano e Santoro - è stato chiesto di verificare, d'intesa con il Tribunale Fallimentare, la possibilità della pubblicazione di un bando di manifestazione d'interesse, attraverso cui, col concorso di tutte le parti in causa e della Presidenza del Consiglio, cercare imprenditori, non solo italiani, interessati a rilevare un'azienda che ha un know-how ed un marchio ancora spendibile anche all'estero, per le professionalità, i contatti e la storia che ha rappresentato per tre quarti di secolo. «Il Tribunale non può risolvere la pratica Di Mauro esclusivamente nell'interesse dei creditori - affermano i dipendenti - senza tener conto di noi e delle nostre famiglie. Ci troviamo senza un lavoro, in un'età che difficilmente consente una facile ricollocazione». Nero il panorama occupazionale cavese nel 2004: a fronte di 3.258 assunzioni, ci sono stati 1.863 licenziamenti. Alla fine del 2003 si contavano 15.528 tra inoccupati e disoccupati, rispetto ai circa 11mila occupati nelle 3.214 imprese cavesi. Per i "sopravvissuti" delle "Arti Grafiche" nemmeno la speranza di un assorbimento nelle altre aziende che fanno capo alla famiglia Di Mauro, le "Officine Grafiche" e la "Imag", i cui vertici, dal primo momento, hanno chiarito che le strade erano da anni separate. «I nostri rappresentanti politici - lamentano i dipendenti - ricordino quanto detto il giorno dopo la chiusura. Adesso è il momento di mantenere fede alle belle parole pronunciate a caldo. Ci hanno promesso che, una volta nominato il liquidatore giudiziale, si poteva aprire un tavolo presso il Ministero delle Attività Produttive, dove veramente è possibile trovare una soluzione. Ora è il momento di dare seguito a quelle promesse, ce ne ricorderemo quando saremo chiamati a votare».

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