Tu sei qui: Cronaca‘Di Mauro', i sindacati si mobilitano
Inserito da (admin), giovedì 2 dicembre 2004 00:00:00
Si acuisce la crisi delle "Arti Grafiche Di Mauro". Dopo la cassa integrazione, che da circa un anno e mezzo interessa, a rotazione, tutti i dipendenti, è arrivata la doccia fredda della mobilità per 41 operai e 10 impiegati. «Noi non abbiamo ancora avuto - dicono i sindacati - alcuna comunicazione. Aspettiamo la convocazione dall'azienda e poi decideremo il da farsi». Per generazioni di cavesi è stata un porto sicuro, come lo furono la Manifattura Tabacchi ed il Pastificio Ferro. Oggi è forte la preoccupazione di seguire lo stesso destino: un drastico ridimensionamento o il fallimento. Lontani i tempi della fabbrica a Reggio Emilia e degli uffici di rappresentanza a Roma e Milano. La crisi è partita nella prima metà degli anni '90, con la contrazione delle commesse, una sempre più difficile battaglia con la concorrenza e con un mercato trasformatosi in maniera vertiginosa, rispetto al quale le Arti Grafiche, nonostante la grande tradizione, professionalità e qualità, probabilmente non si sono sapute adeguare, facendo da contraltare all'altra Di Mauro, le Officine Grafiche, che invece vanno a gonfie vele. Ma ad accomunarle solo il nome del fondatore, diversi oggi la proprietà ed il management. Dai circa 350 dipendenti, oggi ne conta 120. La mobilità, praticamente, dimezzerebbe ancora una volta il personale. «Se saranno confermate le intenzioni dell'azienda - afferma Aniello Siani, Cgil - sarà un problema sociale non indifferente per tutta la città. Dopo i 4 anni di mobilità, questi dipendenti rischiano seriamente di dover arrivare alla pensione a spasso sotto i portici, con altrettante famiglie in grave difficoltà». Ma tra gli operai serpeggia malumore anche nei confronti dei sindacati, accusati di aspettare prima che il paziente muoia, piuttosto che combattere per salvarlo.
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