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Cronaca

"Di Mauro", gli operai bloccano i tir

Inserito da (admin), lunedì 1 agosto 2005 00:00:00

Momenti di tensione, sabato mattina, davanti ai cancelli delle "Arti Grafiche Emilio Di Mauro". Intorno alle ore 10 due camion della Gam (Grafica Artistica Meridionale) si sono presentati per ritirare una macchina fustellatrice che l'azienda grafica dell'Agro ha comprato per circa 30mila euro. I dipendenti, che dal 28 aprile (giorno della definitiva chiusura) presidiano la storica azienda cavese, li hanno fermati. «Da qui non esce nulla», hanno intimato a chi era venuto per smontare e ritirare la macchina. Momenti concitati, con minacce di chiamare i Carabinieri, hanno tenuto, per oltre un'ora, gli animi surriscaldati. Alla fine, il commissario giudiziale Vincenzo Piccolo, accompagnato dall'ex amministratore Alfonso Romaldo, e con l'intervento telefonico del giudice delegato Giorgio Iachia, ha raggiunto un accordo con le maestranze in rivolta. Solo a questo punto, rasserenati gli animi, i camion sono entrati e per il personale della Gam è stato possibile portare via la macchina fustellatrice. «Sia chiaro a tutti - hanno affermato i dipendenti - che noi non abbassiamo la guardia e se stiamo qui, non è certo per passatempo. Vogliamo essere tenuti al corrente dei movimenti che si stanno facendo, a tutti i livelli». Dopo l'accettazione, da parte dei creditori della Di Mauro, del concordato preventivo, il pagamento delle due mensilità arretrate (aprile e maggio) e l'avvio della cassa integrazione, ora si attende di conoscere la sorte dell'azienda, che per circa 100 anni ha assicurato economia alla città ed occupazione a generazioni di cavesi. Da tre mesi le macchine sono ferme ed i capannoni chiusi. «Ma noi non lasceremo mai la fabbrica - dice Vittorio Emanuele - anche con il solleone rimarremo qui. Abbiamo organizzato dei turni per un presidio fisso, all'interno dello stabilimento». Un appuntamento importante sarà quello al Ministero delle Attività produttive, per il quale si attende di conoscere la data, dove si cercherà di trovare una soluzione al fallimento di un'azienda che può ancora vantare settori produttivi ed un nome conosciuto anche all'estero. Sembra, infatti, che ci siano diversi contatti con imprenditori interessati a rilevare rami d'azienda o macchinari, mentre un capitolo a parte è l'immobile, appetibile alla grande distribuzione, per la realizzazione di un mega-store ed altre attività di servizio connesse. «Non ci interessa - dice Aniello Siani, della Rsu - cosa diventerà questo posto. Saremmo contentissimi che potesse continuare a garantirci un lavoro in linea con la nostra professionalità».

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