Tu sei qui: Cronaca"Di Mauro", finalmente gli stipendi
Inserito da (admin), mercoledì 6 luglio 2005 00:00:00
Una giornata di fibrillazione, quella di ieri, che ha messo in forse l'atteso pagamento delle mensilità arretrate ai dipendenti delle "Arti Grafiche Emilio Di Mauro", al quarto mese di chiusura per fallimento. Ma alla fine, nel pomeriggio, i cordoni della borsa sono stati allentati e la buona notizia è subito corsa allo stabilimento di via XXV Luglio, dove continua il presidio della fabbrica da parte delle maestranze. Stavolta a mettere il bastone tra le ruote è stata la filiale cittadina di un istituto bancario, che aveva sollevato non pochi problemi per sbloccare i residui fondi aziendali con cui il commissario giudiziale, Vincenzo Piccolo, intendeva pagare gli stipendi di aprile e maggio ai dipendenti della storica azienda cavese, giunta al capolinea con circa 120 dipendenti che attendono, almeno per il momento, la cassa integrazione. «Abbiamo avuto un incontro con il commissario - affermano i rappresentanti della Rsu - dove ci è stato spiegato che le buste paga dei mesi di aprile e maggio erano pronte, ma il Banco di Napoli stava creando problemi per emettere i relativi assegni». L'istituto di credito è tra i maggiori creditori dell'azienda ed evidentemente - secondo i dipendenti - pensava di percorrere la strada più breve per cercare di recuperare le sofferenze: trattenersi quanto è ancora disponibile sui conti correnti dell'azienda, senza aspettare la conclusione del concordato preventivo, che pure ha accettato. Alla fine, però, gli assegni sono stati emessi e questa mattina saranno dati in pagamento ai dipendenti, per quietanzare i mesi di aprile e maggio. Brutte notizie, invece, dal Tribunale Fallimentare, dove la nomina del liquidatore è stata rinviata al 20 settembre. «Non disperiamo di avere un incontro al Ministero delle Attività produttive - dicono i rappresenanti sindacali - per la metà di luglio. Ora vogliamo vedere l'impegno concreto dei politici, che ci hanno assicurato il loro sostegno affinché la vicenda Di Mauro non si concluda con la cassa integrazione». Per il momento è tutto fermo, a parte le voci su presunti interessamenti da parte di imprenditori locali del ramo a rilevare qualche pezzo d'azienda ancora produttivo sul mercato. «A noi non interessano le voci - affermano i dipendenti - né le polemiche sulla destinazione d'uso dell'area e dell'immobile. Vogliamo soltanto che qualsiasi soluzione venga prospettata dovrà realizzarsi solo con la nostra completa ricollocazione al lavoro. Adesso tutte le belle parole devono tramutarsi in fatti».
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