Tu sei qui: Cronaca"Di Mauro", bollette sospese per i dipendenti
Inserito da Il Salernitano (admin), lunedì 9 maggio 2005 00:00:00
Hanno rioccupato la Statale 18 ed in corteo, gridando alla città il loro dramma, sono ritornati sotto il Palazzo di Città. Stavolta l'incontro tra i dipendenti della "Emilio Di Mauro" ed il sindaco è stato cordiale e costruttivo. Primo risultato positivo: non pagheranno le bollette della spazzatura e dell'acqua. Con una delibera di Giunta, infatti, a tutti i dipendenti sono stati sospesi i pagamenti delle cartelle esattoriali, mentre per quelli residenti fuori Cava l'Amministrazione comunale si è impegnata a far pervenire copia della delibera ai rispettivi Comuni di provenienza, per sollecitare l'attuazione della stessa procedura. L'incontro, nell'Aula Gemellaggi, tra il sindaco e la rappresentanza degli operai è servito anche a rasserenare gli animi, dopo gli attriti dei giorni scorsi. «Il vostro dramma - ha detto Messina - è il dramma della città ed il mio dramma. Non possiamo permetterci perdite di posti di lavoro, sarebbe un'enorme sofferenza per tutta l'economia cittadina. Per questo mi sto attivando in tutte le sedi per trovare una soluzione, che non è certo facile». Soprattutto, è stata chiesta una pressione nei confronti della proprietà per il pagamento della mensilità di aprile. «Noi abbiamo fatto sempre e fino in fondo il nostro dovere - ha detto Annamaria Memoli - chiediamo che anche la proprietà faccia il suo». In diretta, il sindaco Messina ha chiamato sul telefonino l'ing. Alfonso Romaldo, invitandolo ad un incontro nel pomeriggio. Dall'incontro è emersa la disponibilità del Comune a farsi garante, attraverso un'operazione bancaria, per permettere il pagamento delle spettanze del mese di aprile. Qualcosa si muove anche nelle alte sfere. Con un fax dal Senato, Vincenzo De Masi (An) ha comunicato al sindaco Messina di aver chiesto ed ottenuto un incontro per mercoledì pomeriggio, alle ore 17.30, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con il sottosegretario Pasquale Viespoli, al quale dovranno partecipare l'amministratore delegato della "Emilio Di Mauro" e le rappresentanze sindacali. Nel frattempo, oggi ulteriore incontro al Comune tra sindacati, proprietà, rappresentati politici locali e parlamentari, per concordare una linea di intervento a salvaguardia dei posti di lavoro. Dai sindacati anche l'annuncio che, con molta probabilità, giovedì prossimo sarà indetto uno sciopero generale. Chiesta anche la presenza del gonfalone della città. Ad agitare le acque politiche, però, il giallo della destinazione d'uso dell'area dello stabilimento, con due diverse classificazioni, su altrettante mappe del piano regolatore. «Su quella zona c'è un vincolo industriale», afferma Franco Musumeci di Rifondazione Comunista.
Polis: "Bisogna attivare tutte le forze politiche senza strumentalizzare"
Il dott. Enzo Gallo, presidente dell'Associazione socio-politica "Polis", così commenta la chiusura delle "Arti Grafiche Di Mauro": "La perdita di 120 posti di lavoro, e conseguentemente la sofferenza di altre 500 persone rispetto ad una realtà di 50.000 abitanti, è proporzionalmente notevole. La chiusura di una gloriosa fabbrica rappresenta solo la punta di un iceberg di un degrado lavorativo-occupazionale che io ho denunciato da tempo, soprattutto per i giovani ed il loro disagio. Bisogna attivare tutte le forze politiche senza strumentalizzare, come accaduto, su un atto così drammatico". Come giudica l'operato del sindaco in questa faccenda? "Alfredo Messina ha intavolato una serie di incontri per trovare una soluzione alla drammatica soluzione creatasi. Non ammetto gli attacchi al primo cittadino, perché sarebbe come accoltellare due volte i lavoratori della "Di Mauro". Mi auguro solo che il buon senso, l'amore verso la città e questi lavoratori facciano sì che ognuno possa mettere in gioco la propria risorsa riferendosi al sindaco. Alfredo Messina vuole salvare il salvabile. Penso che abbia fatto vedere il suo attaccamento a tale realtà industriale ed ai suoi lavoratori sospendendo il pagamento da parte di questi ultimi di spazzatura ed acqua". Come giudica un'azienda che prima dà un premio agli operai, poi li mette in cassa integrazione, infine li manda a casa? "Conoscendo personalmente Romaldo, credo ci sia stato un eccesso di amore verso il marchio di famiglia e di un'azienda storica che ha nutrito sempre più la speranza di un recupero commerciale, che tale però non è stato per le condizioni dell'industria nazionale ed internazionale. Se errore c'è stato, è stato fatto per amore verso il marchio. Però restano 120 persone in strada e mi auguro che questi possano recuperare almeno le mensilità di aprile. Credo che per salvare la "Di Mauro" bisogna trovare una forma di partecipazione con istituzioni provinciali e regionali, che possano salvare il lavoro ed una parte di storia della nostra città".
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