Tu sei qui: CronacaDespar, l'unica salvezza è nel concordato preventivo
Inserito da La Redazione (admin), giovedì 1 luglio 2010 00:00:00
Pronti subito 20 milioni di euro al posto dei 100 totali dell’intera situazione debitoria: a tanto ammonta la proposta di concordato preventivo avanzata dai legali di Della Monica alla Sezione fallimentare del Tribunale di Salerno. Un impegno, dunque, a versare subito il 20% dei debiti accumulati nei confronti dei creditori semplici, di coloro ossia che non vantano alcuna causa di prelazione, come il pegno o l’ipoteca.
La parola passa ora ai giudici della Fallimentare, Iannicelli, Iachia e Russo, chiamati a comunicare a breve il responso finale sulle sorti di Cavamarket e Gds. Si spera nell’accettazione della proposta, soprattutto perché rappresenta l’unica modalità disponibile per la sopravvivenza del gruppo. In sostanza, l’iter fallimentare prevede che il Tribunale accetti il concordato (in questo caso sarebbe necessaria anche l’approvazione maggioritaria da parte dei creditori ordinari), riservandosi la possibilità di aumentare l’offerta, o che dichiari il fallimento.
Se così fosse, verrebbe meno l’accordo di fitto d’azienda siglato dal duo casertano Catone-Caputo e sigillato dalla sottoscrizione dei verbali necessari alla costituzione della nuova “2C spa” da parte di un centinaio di dipendenti, con i quali questi hanno dichiarato il loro “nulla a pretendere” dai nuovi proprietari. Proprio per questo è prevista per domani la riapertura dei punti vendita interessati. Per gli altri c’è da attendere, invece, la firma di altri 500 lavoratori, attesa per le prossime settimane.
Grande soddisfazione, intanto, da parte degli organi sindacali, come dimostrato dalle parole di Franco Tavella, segretario provinciale della Cgil: “La firma dei verbali è un segnale positivo che permetterà ai supermercati delle località turistiche il pronto ritorno all’attività. Per i restanti, invece, la ripresa è prevista a breve”. Aggiunge in merito Nicola Salzano, segretario organizzativo provinciale della Uil: “La nostra speranza, ora, è che i giudici fallimentari accettino la proposta di concordato preventivo”.
Nel frattempo i dipendenti interessati riceveranno un anticipo sullo stipendio pari al 50%, che poi dovranno restituire in 14 mensilità, come previsto dall’intesa raggiunta dai sindacati con gli imprenditori Carlo Catone e Rosario Caputo.
Ancora in sospeso, invece, il destino dei lavoratori della Lc e della To, rispettivamente i settori della logistica e dei trasporti. Per fine giugno era previsto un piano di salvataggio, rimandato poi al corrente mese a causa dei problemi sorti per la presentazione della documentazione per la cassa integrazione. Aspetto, questo, che ha riguardato maggiormente i lavoratori della logistica, per i quali Della Monica ha confermato che il progetto sarà pronto nel giro di poco tempo, mentre per quelli della To si sono registrati mali minori. “Abbiamo regolarmente provveduto a tutte le nostre competenze per ottenere al più presto la cassa integrazione. Già da questo mese potrà essere erogata la prima mensilità”, conferma Pietro Cretella, consulente del lavoro dell’azienda.
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